Economia
REM: il reddito di emergenza e l’ISEE
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-26
Dovrebbero beneficiare dell’indennità le famiglie con un Isee superiore a 9.360 euro, soglia sotto la quale si ha diritto al reddito di cittadinanza, escluse da altre forme di sussistenza
Mentre sul web già spuntano i primi siti truffa che chiedono agli utenti d’inserire i propri dati personali per ottenere il reddito di emergenza, la strada che porta al beneficio è ancora costellata d’incertezze. Il lancio del sussidio a maggio è stato confermato ieri dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, già madrina del reddito di cittadinanza. Al Tesoro però la misura è al centro di un braccio di ferro. Pochi i punti fermi: il reddito di emergenza dovrebbe avere una durata di due mesi, con la seconda erogazione programmata per fine giugno. Mentre l’importo dell’eventuale assegno continua a oscillare. Spiega oggi il Messaggero:
Dovrebbero beneficiare dell’indennità le famiglie con un Isee superiore a 9.360 euro, soglia sotto la quale si ha diritto al reddito di cittadinanza, escluse da altre forme di sussistenza. Nel frattempo il ministero del Lavoro ha segnalato la presenza su Internet di siti truffa che chiedono agli utenti d’inserire i propri dati personali per richiedere il bonus attualmente allo studio del governo. In palio circa 500 euro. Nonostante il forcing della viceministra dell’Economia Laura Castelli, al ministero dell’Economia la linea assistenzialista dei grillini ancora fatica però a prevalere.
Per finanziare il reddito di emergenza sponsorizzato dai Cinquestelle serve almeno un miliardo di euro. Pd e Italia Viva chiedono che il sussidio venga gestito direttamente dai Comuni, ricalcando il meccanismo utilizzato per i 400 milioni di buoni spesa contro l’emergenza. Prende così lentamente forma quello che a molti appare come un nuovo reddito di cittadinanza. «Introdurremo il reddito di emergenza per dare un aiuto concreto a tutti cittadini in difficoltà», ha confermato ieri in un post su Facebook la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, aggiungendo che il beneficio andrà a sommarsi alle altre indennità già messe in campo con il decreto Cura Italia.
Stando alle stime la misura dovrebbe imbarcare un milione di famiglie, per un totale di 3 milioni di individui che al momento risultano esclusi dagli altri ammortizzatori sociali. Affinché il nuovo sussidio arrivi al traguardo serve però una soluzione compromesso che metta d’accordo le varie componenti della maggioranza, altrimenti l’iniziativa non riceverà semaforo verde. Non convince l’ipotesi di aprire i cancelli del reddito di emergenza anche ai lavoratori in nero.
Si discute soprattutto sulla gestione del sussidio: affidare le risorse ai Comuni garantirebbe aiuti mirati alle famiglie in stato di bisogno, ma i Cinquestelle preferiscono che sia direttamente l’Inps a occuparsi del reddito di emergenza. In questo modo si rischia però di sovraccaricare l’istituto di previdenza sociale, che già gestisce le altre prestazioni, non senza affanno, come dimostra quanto successo all’inizio del mese con il bonus dei 600 euro, quando il portale dell’Inps non ha retto alla straordinaria ondata di accessi che lo ha investito.