I prestiti del governo da 25mila euro in su e le difficoltà delle banche

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-26

Per i prestiti che vanno da 25 mila a 800 mila euro, la garanzia pubblica può arrivare al 100%. Ma il meccanismo è un po’ più complicato. Perché lo Stato arriva fino al 90%, mentre l’altro 10% può essere messo dai confidi, i consorzi di garanzia collettiva dei fidi

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Il Decreto Liquidità non sta semplificando più di tanto la vita alle imprese, soprattutto per i “tagli” superiori ai 25mila euro. Il Corriere della Sera spiega oggi in un articolo a firma di Lorenzo Salvia che a ieri le domande di credito presentate al Fondo di garanzia sono state 22.480, anche se 1.656 non sono legate al decreto Liquidità. Di queste, 5.200 sono per finanziamenti fino a 25 mila euro, quelli con garanzia pubblica al 100%,più veloci perché non c’è una nuova valutazione del merito di credito. 8.081 sono operazioni di garanzia diretta, con copertura all’80%. Altre 4.399 operazioni di riassicurazione con copertura al 90%. Mentre altre 898 sono operazioni di rinegoziazione, con la copertura che sale dall’80 al 90%.

Il canale che sta funzionando meglio è quello dei prestiti piccoli, fino a 25mila euro. È per questo che CesareFumagalli, segretario generale di Confartigianato, chiede un correttivo che il governo sta valutando: «Per togliere i ltappo che blocca parte delle domande si potrebbe alzare la soglia fino a 50mila euro». Un’esagerazione? «Molti dimenticano che non sono soldi a fondo perduto. Ma un prestito garantito dallo Stato».Il fatto che finora abbiano funzionato meglio, però, non vuol dire che per i miniprestiti tutto sia filato liscio.

A dimostrazione che la macchina non ha girato subito al meglio, per i prestiti sotto i 25mila euro finora sono state necessarie due correzioni in corsa. Il primo è stato il chiarimento che per presentare domanda bastasse l’autocertificazione, e quindi che in caso di documenti falsi o dati mendaci la banca non fosse responsabile. Il secondo per evitare che nei 25mila euro la banca conteggiasse anche il fido concesso in precedenza alla stessa azienda: ti dò 25 mila, ma 5mila sono «veri», gli altri 20mila annullano lo scoperto di prima.

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La difficoltà nell’ottenere i prestiti (Corriere della Sera, 26 aprile 2020)

Per i prestiti che vanno da 25 mila a 800 mila euro, la garanzia pubblica può arrivare al 100%. Ma il meccanismo è un po’ più complicato. Perché lo Stato arriva fino al 90%, mentre l’altro 10% può essere messo dai confidi, i consorzi di garanzia collettiva dei fidi. Un doppio canale che non sta girando al meglio. Ma anche qui il governo sta valutando un correttivo, ed è la proposta messa sul tavolo da Assoconfidi, e in particolare dal presidente Gianmarco Dotta ed a Paolo Ferré. La garanzia al 100% potrebbe essere concessa direttamente dai confidi che poi potrebbero riassicurarsi al 90% con Sace. Si eviterebbe la necessità di presentare le stesse pratiche due volte. Spesso nel labirinto della burocrazia sono proprio questi dettagli a fare la differenza.

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