Il governo cancella anche il concetto di “offerta congrua” dal reddito di cittadinanza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-12-21

La stretta si aggiunge ad altre due modifiche: l’assegno sarà erogato solo per 7 mesi nel 2023 (e non più 8) e non sarà concesso ai “giovani” che non hanno completato le scuole dell’obbligo

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Non importa se la prima proposta di lavoro nei confronti di un cittadino di Marzamemi (in Sicilia) arriverà da Pordenone: il percettore del reddito di cittadinanza sarà obbligato a dire sì altrimenti perderà il diritto al sussidio di Stato. Non importa se il cittadino in questione è laureato in Ingegneria: se la prima proposta di lavoro arriverà da un’azienda che si occupa carico-scarico merci, non potrà dire di no, altrimenti perderà il diritto al sussidio. Questo è quanto previsto da un emendamento alla Manovra 2023 – firmato Noi Moderati – approvato dalla Commissione Bilancio della Camera. Sparisce, dunque, il concetto di “offerta congrua”. E non è l’unica novità.

Reddito di cittadinanza, sparisce il concetto di “offerta congrua”

In attesa del lento spegnimento del sistema del reddito di cittadinanza, il governo prosegue sulla linea del depauperamento di quella misura approvata dal governo Conte-1 (quello composto dal MoVimento 5 Stelle e dalla Lega). Dopo la riduzione a 7 mesi (rispetto agli 8 preventivati) dell’erogazione dell’assegno agli aventi diritto, l’esecutivo Meloni ha deciso di procedere con l’ennesimo giro di vite. E la stretta si fa quasi paradossale. Perché all’inizio si era paventata solamente l’esclusione dal sussidio per chi rifiuta la prima offerta di lavoro, ma ora si sta procedendo per una strada che rende ancor più intricata la possibilità di accedere al sussidio.

Perché l’emendamento approvato dalla Commissione Bilancio cancella un concetto fondamentale: “offerta congrua”. Secondo le linee guida originali della legge, il cittadino avente diritto al sussidio poteva dire no – senza perdere il beneficio economico – alle offerte di lavoro che non erano in linea con le competenze e le esperienze maturate (sia a livello professionale, sia per quel che riguarda gli studi scolastici) e, soprattutto, si potevano rifiutare quelle offerte di lavoro arrivate da un luogo molto distante rispetto al proprio indirizzo di residenza (i paletti erano, e sono ancora almeno fino al termine del 2022, un raggio di 80 chilometri o una località non distante più di 100 minuti di viaggio con i mezzi pubblici).

Ora tutto questo sarà cancellato. E non solo. Perché oltre alla riduzione da 8 a 7 mesi (con l’anticipo di un mese della fine del sussidio), un altro emendamento alla Manovra 2023 – già approvato – prevede quanto già dichiarato dal “Ministro dell’Istruzione e del merito” Giuseppe Valditara: l’accesso al reddito di cittadinanza, per quel che riguarda i cittadini nella fascia di età tra i 18 e i 29 anni, sarà erogato solamente a chi ha concluso il percorso della scuola dell’obbligo

(Foto IPP/Albano Venturini)

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