Le 100mila persone che non avranno il reddito né il REI

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-12

116 mila persone (80 mila famiglie), per il 90% stranieri, si troveranno in questa situazione

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Dal primo marzo non è più possibile chiedere il reddito di inclusione. Chi oggi lo sta prendendo continuerà a riceverlo per tutta la durata prevista, cioè fino alla fine dei 18 mesi, rinnovabili per altri 12. Se fa domanda di reddito di cittadinanza, una volta ottenuto ci sarà una sostituzione. Ma, spiega oggi Roberto Rotunno sul Fatto Quotidiano, circa centomila soggetti rimarranno senza l’uno e senza l’altro.

L’Istituto nazionale di analisi delle politiche pubbliche (Inapp) stima che 116 mila persone (80 mila famiglie), per il 90% stranieri, si troveranno in questa situazione. Il dato è in uno studio firmato dal professor Stefano Sacchi, presidente dell’istituto, e dal ricercatore Giovanni Gallo. Diverse le ragioni. Prima: per il Rei bastavano due anni di residenza in Italia, ora invece ne serviranno dieci.

Mentre l’aiuto del governo Gentiloni ha una platea potenziale formata dal 71% di italiani, 8,8% di provenienti da altri Paesi dell’Unione europea e 19,6% di extracomunitari, le nuove proporzioni cambieranno così: 81,9% italiani, 4,3% dall’Ue e 13,9% extra-Ue.

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Rei vs Reddito: come cambia la platea (Il Fatto Quotidiano, 12 marzo 2019)

Secondo il quotidiano saranno colpite le famiglie povere delle Regioni settentrionali, dove i prezzi delle case sono più alti. Nel Nord e nel Centro, secondo le stime dell’Inapp, il numero totale di poveri oggi sussidiati con il Rei è più alto rispetto al numero di quanti prenderanno il reddito di cittadinanza. AlSud, invece, è il contrario: il passaggio alla nuova misura aumenterà la quantità di beneficiari.

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