Reddito, il 40% delle domande bocciate (e c’è chi non lavora ma prende i soldi)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-23

Il grosso di queste richieste congelate – a quanto è stato possibile ricostruire – viene da famiglie straniere. E 300mila lavoratori non hanno ricevuto la presa in carico

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Le domande non accolte di reddito di cittadinanza sono il 40% del totale. Lo scrive oggi Valentina Conte su Repubblica, che rivela i numeri dell’INPS con i dati aggiornati e diffusi mese per mese:

Su 1,4 milioni di richieste presentate – da marzo al 15 luglio – quelle accettate risultano poco più di 895 mila. La differenza – 505 mila, sopra il mezzo milione – va divisa tra i rifiuti veri e propri per mancanza di requisiti (il 25-27% circa) e tutte le domande sospese. Il grosso di queste richieste congelate – a quanto è stato possibile ricostruire – viene da famiglie straniere, le più permeabili ad alti indici di povertà assoluta, alcune anche con la cittadinanza italiana, bloccate da paletti resi molto stringenti dal Parlamento in sede di conversione in legge del decretone istitutivo del reddito di cittadinanza.

Paletti poi finiti in una circolare Inps altrettanto rigida, incluso il recupero della documentazione nei paesi di origine. La probabilità che queste domande da congelate diventino rifiuti veri e propri è molto alta. E non è l’unico aspetto controverso del reddito di cittadinanza. Un terzo dei beneficiari del sussidio è occupabile, secondo l’Istat. Può cioè lavorare. La stessa proporzione inserita nell’intesa stipulata qualche giorno fa tra Regioni e Stato sui navigator, i loro presunti tutor. A conti fatti – prendendo i dati diffusi ieri da Inps – si tratta più o meno di 300 mila famiglie (per la precisione 298.047). Dunque 300 mila potenziali lavoratori, ipotizzandone almeno uno per nucleo.

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Reddito di cittadinanza: le richieste (Il Messaggero, 24 giugno 2019)

Nessuno di questi ha ricevuto sin qui l’sms o la mail di convocazione ai centri per l’impiego per la “presa in carico”, la stipula della disponibilità al lavoro (la Did) e le tre offerte di lavoro. Né la chiamata dai Comuni per le 8 ore di lavori utili. Se ne riparlerà forse a settembre, quando i 2.980 navigator – dopo un breve ciclo di formazione agostana – saranno operativi nei centri. Nel frattempo però quelle famiglie hanno incassato o stanno incassando circa 843 milioni di euro sulle card di cittadinanza. Soldi che non saranno chiesti indietro neanche al rifiuto di tutte e tre le offerte. E l’Inps ha già diramato la circolare sul bonus legato a queste assunzioni.

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