Economia
Reddito di cittadinanza, l’assegno medio di 391 euro?
neXtQuotidiano 16/01/2019
Il governo si è in ogni caso tutelato con la “clausola rubinetto”. Qualora le richieste sfondassero il tetto, il sussidio diminuirebbe in proporzione per tutti
Il reddito di cittadinanza avrà una portata media di 500 euro, secondo il governo. Ma lo SVIMEZ, spiega oggi Repubblica, contesta la cifra e la riduce a 390 euro:
Il governo ha stanziato per il solo reddito di cittadinanza — escludendo la riforma dei centri per l’impiego — 6 miliardi quest’anno (60% destinati al sud), 7,6 miliardi nel 2020, 7,8 miliardi nel 2021 e 7,7 miliardi dal 2022. In base alla relazione tecnica sin qui nota, i beneficiari coincidono con i poveri assoluti calcolati da Istat: 1 milione e 700 mila famiglie, quasi 5 milioni di individui.
L’assegno ha un tetto massimo di 780 euro che va al povero singolo, senza entrate e in affitto (se in casa di proprietà prende 500 euro, col mutuo 650). Negli altri casi, si tiene conto della numerosità della famiglia grazie a una scala di equivalenza, dell’esistenza di entrate che diminuiscono il sussidio, del mutuo o della locazione. Alla fine, secondo le stime del governo, l’assegno medio sarebbe di 500 euro. Ma Svimez contesta la cifra e la riduce a 391 euro: basta dividere la somma stanziata (6 miliardi) per le famiglie beneficiarie (un milione e 700 mila) e dividere ancora per i 9 mesi di fruizione (da aprile a dicembre nel 2019).
In realtà, rivela ancora Svimez, l’assegno medio dovrebbe essere di 630 euro: cifra che si ottiene tenendo conto della platea indicata dal governo e organizzata per classi di reddito (da zero a 12 mila euro annui). «Se così fosse, lo stanziamento da 6 miliardi per quest’anno si rivelerebbe insufficiente», spiega Luca Bianchi, direttore Svimez. «Ce ne vorrebbero 9,8 di miliardi. Di cui 3 e mezzo solo per chi è a reddito zero». Il governo si è in ogni caso tutelato con la “clausola rubinetto”. Qualora le richieste sfondassero il tetto, il sussidio diminuirebbe in proporzione per tutti.