Bruno Tinti sul Fatto Quotidiano oggi si dedica a discutere (o per meglio dire: distruggere) la legge sul reddito di cittadinanza del MoVimento 5 Stelle, criticata sia dal punto di vista del senso del provvedimento che dal punto di vista delle coperture:
LA PREMESSA è assolutamente sbagliata: non nel senso che non si debbono aiutare i poveri ma nel senso che non li si deve aiutare dando dei soldi. Un reddito garantito senza bisogno di lavorare significa, in generale, che molte persone si accontenteranno di vivere con questa entrata, ancorché minima, proponendosi –come in effetti avviene – di integrarla con lavori in nero; quanto agli altri, perché accettare un lavoro dipendente da 1.000 euro al mese per 36/40ore alla settimana quando possono starsene tranquilli senza fare niente percependo tra500 e780 euro; e andando ad imbiancare qualche appartamento quando vorranno comprarsi un televisore nuovo?
Sicché non occorre fierezza intellettuale per rendersi conto che si tratta di una iniziativa dissennata. Siccome però la povertà, per 4/8 milioni di persone (a seconda di chi fa i calcoli) è un fatto, la necessità di sovvenirle è incontestabile. Come? Servizi gratuiti: case, scuola, ospedali, mense e trasporti pubblici. Con 20 miliardi all’anno (questa è la stima del M5S) dovrebbe essere possibile farcela. Dove prendiamo i soldi richiede un minimo di impegno intellettuale e culturale. Dice l’art. 81 della Costituzione che “ogni legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte”. E, secondo l’articolo 11 ter della legge 5/8/1978, n. 468, la copertura può avvenire solo con un utilizzo degli accantonamenti di fondi speciali,riduzione di precedenti autorizzazioni di spesa e modificazioni legislative comportanti nuove o maggiori entrate.
Tinti, già che c’è, propone anche lui una copertura fantasiosa per il reddito di cittadinanza:
CONSIDERATO che i proventi della lotta all’evasione fiscale sono –al più –una pia speranza (anche se modifiche della legge penale tributaria sarebbero benvenute e legittimerebbero la previsione di un modesto incremento del gettito; ma, ovviamente, non se ne parla); che lo stesso discorso va fatto per la riduzione delle spese della politica e per la centralizzazione degli appalti pubblici; ecco che la copertura finanziaria per i 20 miliardi che ilM5S sostiene facilissimo reperire (ma anche per i 2 previsti dalle più modeste ipotesi governative) non c’è.
E, se non c’è, la legge non può essere emanata. C o m u nq u e , se proprio vogliono, una copertura finanziaria è facilissima da trovare: si può tassare la prostituzione. Dovrebbe rendere, fatti i dovuti paragoni con Germania, Svizzera e Spagna, circa 4 miliardi di euro all’anno. Come evitiamo il nero? Come fa la Svizzera: se fai la prostituta e paghi le tasse hai il permesso di soggiorno; caso contrario, espulsione. Certo ci va uno capace di pensare. Capito dove nasce la fierezza intellettuale?
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5 giugno 2017 at 15:22
Che le menti pensanti M5S sono lobotizzate è sempre stato evidente, ma a tutto c’è un limite, anche agli asini che volano, non so quelli che li votano.
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5 giugno 2017 at 16:06
Forza 5 Stelle persone serie ed oneste. Un vero movimento dal basso e con l’ aiuto dei cittadini manderemo a casa sto politicanti corrotti del PD.
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5 giugno 2017 at 23:06
Con 10 miliardi di nuovi servizi quindi nuove assunzioni si possono assumere 400.000 unità con uno stipendio medio lordo di 25.000 euro, quindi se assumi 400.000 nuovi occupati sono almeno un milione di persone che vengono tolti dalla “miseria” (considerando una famiglia media di 2,5 unità fisiche).
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Pertanto questa è una soluzione molto più dignitosa di quella che prevede un regalo assistenziale a tutti.
Nel meridione se venisse distribuito un reddito di 700/800 euro mensili in tanti preferirebbero restare disoccupati tanto in nero potrebbero arrotondare benissimo con seri danni per coloro che lavorano e pagano le tasse.
La proposta di un reddito di cittadinanza per tutti i disoccupati è una “scemenza”.
Il M5S si sforzi a trovare un “lavoro di cittadinanza” se è capace. -
6 giugno 2017 at 14:27
Si deve creare lavoro vero. Lo stato nel 90% dei casi crea posti ( finti lavoratori ) vedi: regionali, forestali, beni culturali, bidelli, ecc. Il reddito di cittadinanza esiste di già. Ma solo per gli amici e i parenti dei potenti. Siamo tutti italiani pari diritti e doveri. Non è giusto pagare per tutta la vita, una persona che riscalda la sedia, se non ha niente da fare a casa.
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6 giugno 2017 at 18:03
All’improvviso tutti professori, tirano fuori tante informazioni tecniche credendo che gli italiani sono tutti incompetenti.
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Il reddito minimo garantito esiste dal 1992 quando l’Europa raccomanda tutti gli stati a introdurre questa misura. Ad oggi in Europa tutti lo hanno fatto tranne Italia e Grecia. Se fosse un disincentivo al lavoro (ma nella legge sono indicati una serie di obblighi ben diversi da chi percepisce gli ammortizzatori vigenti e obsoleti come la CIG e la NASPI), ci sarebbe stato ALMENO UNO dei Paesi Europei che lo avrebbe revocato.
Poi a parlare chi è? Bruno Tinti? E chi è? Voi lo conoscete? A me risulta che a favore del reddito minimo garantito ci sono persone come James Tobin, Milton Freedman e Joseph Stighlitz, ben 3 premi nobel all’economia. Chiedo scusa sig. Tinti, perchè non fa un bel gesto di umiltà facendo passo indietro? Faccia parlare chi è competente…
N.B. le coperture??? Vorrei ricordare che il bonus Renzi costa 10 miliardi all’anno