Chi è l’avvocato in mutande che voleva parlare con Conte

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-06-20

L’avvocato Raffaele Capasso è il tizio in mutande che appariva ieri in un filmato mentre tentava di parlare con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Voleva chiedergli la traduzione in decreto d’urgenza del disegno di legge 788 del 2018, a firma del senatore Urso, sui crediti in sofferenza e la «redenzione» del debitore. Spiega oggi …

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L’avvocato Raffaele Capasso è il tizio in mutande che appariva ieri in un filmato mentre tentava di parlare con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Voleva chiedergli la traduzione in decreto d’urgenza del disegno di legge 788 del 2018, a firma del senatore Urso, sui crediti in sofferenza e la «redenzione» del debitore. Spiega oggi il Corriere della Sera:

Capasso compirà 70 anni ad agosto: oltre quaranta li ha spesi nell’attività forense, alla quale ha affiancato la docenza di diritto privato all’Università di Salerno. Un aristocratico, con i suoi piccoli riti: ogni mattina all’alba attraversa la strada e si tuffa nel mare di Santa Lucia. Poi tappa per la messa nella vicina chiesa di Santa Maria della Catena che conserva la tomba dell’ammiraglio Francesco Caracciolo.

Ventiquattro ore dopo l’insolito siparietto, siede sul divano, stavolta in bermuda, che ha fatto in tempo tirar su mentre il cronista saliva in ascensore. Perché non li ha indossati anche il giorno prima? «Stavo riposando sul divano. Mi è stato detto che di fronte era affacciato il presidente. Ho pensato che si sarebbe trattenuto solo qualche minuto sul balcone. Così ho realizzato che se avessi perso tempo a trovare un pantalone da mettere, avrei perso l’occasione».

Capasso, a causa di un investimento sbagliato, forse perderà la sua abitazione: per questo tiene al tema dei crediti delle banche, rilevati a prezzi stracciati dalle società cessionarie e usati spesso come clave nei confronti dei debitori. Il disegno di legge Urso prevede che il debitore torni in bonus pagando ai cessionari solo il prezzo di acquisto dalle banche maggiorato del 20%.

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