Economia
Quota 100 e reddito di cittadinanza, chi spende di più?
neXtQuotidiano 27/12/2018
Dopo i ritocchi apportati dal Senato alla manovra, la previdenza costerà circa 21 miliardi contro i 17 previsti per la «povertà». Quindi più soldi ai pensionati che ai disoccupati
Più soldi ai pensionati che ai disoccupati. Questa è la sintesi dell’analisi proposta dal Centro Studi Tabula sui due provvedimenti simbolo della legge di bilancio, ovvero il reddito di cittadinanza e quota 100 per i pensionati. Spiega oggi il Sole 24 Ore che nel primo triennio si spenderanno per le nuove pensioni anticipate circa 21 miliardi in termini cumulati, mentre per il reddito e le pensioni di cittadinanza ci si fermerà a 17 miliardi (aggiuntivi delle risorse già previste per il Rei, il Reddito d’inclusione). Lo scarto tra le due misure bandiera del governo, la prima sventolata da Matteo Salvini e la seconda da Luigi Di Maio, cresce ancora di più se si alza lo sguardo alla spesa dei primi dieci anni: le misure volute della Lega sfondano i 71 miliardi mentre il provvedimento simbolo dei Cinquestelle si ferma a 60,2. Nuova previdenza batte nuova assistenza.
Una prima analisi sulla maggiore spesa sociale che verrà innescata con i due decreti di gennaio è stata messa a punto, in esclusiva per IlSole24Ore, da Tabula, la società di studi e consulenza previdenziale di Stefano Patriarca.
Stiamo parlando di maggiori uscite correnti cumulate per 131,4 miliardi nel prossimo decennio (sarebbero stati 138,3 senza il maxiemendamento), circa 38 miliardi entro il 2021, un primo triennio nel corso del quale il governo non solo dovrà saper sostenere questa maggior spesa ma dovrà reperire anche risorse per disinnescare clausole di salvaguardia Iva per 51,7 miliardi. Una sfida importante, sia in termini di finanza pubblica sia per l’impatto che queste misure hanno sulle aspettative di contribuenti e risparmiatori.