Economia
Quota 100, pensione tagliata fino a un terzo
neXtQuotidiano 07/01/2019
La pensione tagliata fino a un terzo e i 115mila che potrebbero rinunciare
A Quota 100 fa molto, molto freddo. Mentre si scopre che per avere la liquidazione a cui hanno diritto gli statali dovranno o attendere fino a otto anni o pagare interessi sui loro soldi alle banche, il paradiso in terra che nasce dall'”abolizione” (LOL, non è vero) della legge Fornero promesso da Salvini si fa sempre più definito. E ci si accorge che visto da vicino non sembra esattamente un paradiso, anzi. Chi vorrà uscire dal lavoro con il meccanismo sperimentale e provvisorio creato dalla Lega dovrà farsi bene i conti in tasca: nella bozza del decreto è previsto che l’assegno con«quota 100» non sia cumulabile con redditi da lavoro superiori a 5 mila euro l’anno. Il divieto dura fino al momento in cui il pensionato raggiunge l’età di vecchiaia (oggi 67 anni).Questa norma scoraggerà una parte degli aventi diritto, soprattutto fra quei lavoratori con elevata professionalità che spesso quando vanno in pensione fanno i consulenti.
In più, l’assegno sarà ridotto fino a un terzo. La normale applicazione dei metodi di calcolo della pensione darà luogo a un assegno alleggerito. Uscendo prima,infatti, si possono far valere meno anni di contributi e il coefficiente di calcolo applicato è più basso per le età più giovani, perché il montante pensionistico dovrà appunto essere spalmato su più anni di erogazione. Secondo i calcoli dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, il taglio dell’assegno cresce «da circa il 5% in caso di anticipo solo di un anno a valori oltre il 30% se l’anticipo è di oltre 4 anni». Tagli che si riducono «attualizzando» la pensione con«quota 100», cioè tenendo conto del fatto che si percepirà per più tempo: si va così da una riduzione di appena lo 0,22% per chi anticipa di un anno
a una di quasi il 9% per chi lascia il lavoro quest’anno anziché nel 2025.