Quota 100 a rischio per i lavoratori della scuola

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-04

Non vi è traccia dei contributi versati negli anni ‘80-‘90 e precedenti. Un problema. Perché per recuperare i dati bisognerà ricorrere ai provveditorati o alle singole scuole

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C’è l’eventualità che le 18-19 mila domande arrivate entro la scadenza del 28 febbraio dal comparto della scuola per quota 100 – su 30 mila di statali (in totale 78 mila fino all’1 marzo) – per anticipare la pensione con almeno 62 anni e 38 di contributi non siano esaminate in tempo dall’Inps. E che dunque insegnanti, amministrativi, tecnici e ausiliari possano saltare l’unica finestra d’uscita a loro disposizione. Lo racconta oggi Repubblica:

Le motivazioni per questo allarme sono tutte tecniche. Figlie di una mai completata trasmigrazione delle storie contributive da Inpdap a Inps, quando i due istituti si sono fusi. Ecco dunque che chi ha potuto dare un’occhiata in questi giorni al fascicolo previdenziale sul sito Inps lo ha trovato incompleto. Non vi è traccia dei contributi versati negli anni ‘80-‘90 e precedenti. Un problema. Perché per recuperare i dati bisognerà ricorrere ai provveditorati o alle singole scuole.

Senza, l’Inps non potrà accertare il possesso dei requisiti. E sarà costretta a respingere la domanda di pensionamento anticipato. La circolare 4644, firmata dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione Carmela Palumbo il primo febbraio scorso, dice in modo chiaro che fino al 10 maggio tutti gli sforzi saranno concentrati su quanti hanno fatto domanda di pensione con i requisiti ordinari entro dicembre. Poi inizierà l’esame delle posizioni di quota 100, da ultimare sette giorni dopo, entro il 17 maggio. Un termine imposto da Inps. Ma che il ministero non si impegna ad osservare, viste le criticità.

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Quota 100, le domande dalle regioni (Corriere della Sera, 22 febbraio 2019)

Dunque insegnanti, amministrativi, tecnici e ausiliari possono saltare l’unica finestra d’uscita a loro disposizione, quella del primo settembre prossimo. E, pur avendo i requisiti quest’anno, di fatto pensionarsi solo nel settembre del 2020. Intrappolati dalla burocrazia.

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