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La preside della scuola del bimbo immunodepresso a rischio denuncia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-04

La scuola in via Bobbio non è ancora pronta ad accogliere il bimbo immunodepresso che ha superato la leucemia. E il 10 marzo si avvicina

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Matteo, un bambino di 8 anni, è riuscito a superare la leucemia, ma è immunodepresso. Non può però tornare a scuola perché nella sua classe ci sono bambini non in regola con le vaccinazioni. I genitori hanno inviato una nuova diffida alla preside della scuola in via Bobbio a Roma, Anna Allerhand, che da giorni non risponde alle loro telefonate. Racconta oggi il Corriere Roma:

«Nonostante l ’eco mediatico, le promesse e l’impegno preso (a parole) dalle mamme dei bambini non vaccinati – spiega l’avvocato Gianpiero Scardone – non vediamo nessun passo in avanti. E i genitori di Matteo sono molto preoccupati». La preside non risponde da giorni al telefono: «Non riusciamo a parlare con lei», precisa Scardone – ecco perché una seconda diffida ci sembra l’unica strada percorribile».

La preside però replica in una nota: «In qualità di dirigente scolastica mi sono attivata da subito(circa un mese fa) mettendo in atto tutte le procedure previste dalla legge. Tutelo gli interessi di tutti i bambini della scuola senza escluderne alcuni e li educo alla convivenza civile. Sono questi i principi guida che animano il mio quotidiano e costante lavoro che sto attuando per risolvere definitivamente questo problema in maniera imparziale, tutelando, secondo la legge, i diritti di tutti».

Leggi anche: Il bimbo che ha superato la leucemia in classe, quelli non vaccinati fuori

Nella diffida, i genitori di Matteo chiedono «quali misure generali e specifiche siano state prese dall’istituto in relazione alla messa in piena sicurezza per l’accesso a scuola del bambino immunodepresso, in particolar modo per quanto concerne la regolarizzazione del rispetto degli obblighi vaccinali». Se si ostinerà a trincerarsi nel silenzio «siamo pronti sottolinea l’avvocato- a sporgere denuncia per omissione di atti d’ufficio».

Intanto il Lazio prepara una legge per escludere i non vaccinati dalle classi fino a 14 anni.

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