Quota 100 con il contributivo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-28

La strada più idonea per superare lo scalone che si creerà tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 quando termineranno i tre anni di sperimentazione di “Quota 100”

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Il Sole 24 Ore oggi racconta che due commissioni sono al lavoro presso il ministero dell’Economia per trovare la strada più idonea per superare lo scalone che si creerà tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 quando termineranno i tre anni di sperimentazione di “Quota 100”. La soluzione potrebbe essere nella stessa Quota: alzando i requisiti minimi a 64 anni di età e 36 di contributi e, soprattutto, configurando l’assegno da erogare in versione esclusivamente contributiva come già accade per Opzione donna.

E anche questo sarà uno dei temi trattati a Villa Lubin dove il presidente del Cnel, Tiziano Treu, a gennaio farà partire un tavolo tecnico. Un’iniziativa autonoma rispetto alle mosse che adotterà il governo, e che il Cnel ha assunto nella sua veste istituzionale. Treu ha messo insieme un gruppo di tecnici composto da Alberto Brambilla, Angelo Pandolfo, Cesare Damiano, Marco Leonardi, Michele Raitano, Michele Faioli. Si partirà con una serie di audizioni per focalizzare due filoni tematici: una soluzione sostenibile di flessibilità con cui gestire l’uscita dalla sperimentazione di “Quota 100” per evitare lo scalone di 5 anni per il pensionamento e la forma di integrazione su base fiscale da adottare per dare più forza alle pensioni di lavoratori che, per via delle carriere discontinue e dei bassi salari, avranno una pensione inadeguata.

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Pensioni, gli esclusi da quota 100 (Il Sole 24 Ore, 3 ottobre 2019)

L’ipotesi di adottare una soluzione di flessibilità sul modello di “Opzione Donna”, ovvero con un ricalcolo contributivo dell’intero montante, ha più di una possibilità, visto che le coorti in uscita dal 2022 in avanti avranno sempre meno anni residui a calcolo retributivo e, dunque, subiranno un impatto sempre più modesto in termini di pensione finale e tasso di sostituzione con l’ultimo stipendio. Un tipo di flessibilità che potrebbe essere agganciata alla cosiddetta “Quota”.

Proprio Brambilla, ex sottosegretario al Lavoro e attuale presidente di Itinerari previdenziali, nel 2018 aveva suggerito al leader della Lega, Matteo Salvini, di optare per una Quota 100 con penalizzazioni senza escludere la possibilità di fissare le soglie d’accesso a 64 anni d’età e 36 anni di contributi. Ma l’esecutivo giallo-verde, sotto la spinta del Carroccio, decise invece di percorrere la via dei pensionamenti anticipati senza alcuna riduzione del trattamento e di abbassare il requisito anagrafico a 62 anni facendo salire quello contributivo a 38.

Anche ai tempi del governo Renzi, nel 2015, era stata valutata la possibilità di introdurre una flessibilità in uscita con opzione al contributivo, sulla falsariga di opzione donna, ma generalizzata con 64 anni di età e 36 di contributi.

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