Quello che sputa ai medici e li manda in quarantena all’ospedale Cotugno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-11

I due operatori sanitari ora dovranno trascorrere 15 giorni in isolamento mentre si è dovuto procedere allo sgombero del locale e alla chiusura per sanificarlo. Il nosocomio è centro di riferimento per il coronavirus

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Un paziente in attesa al pronto soccorso del tampone ha sputato contro un medico e un infermiere. È successo a Napoli: i due operatori sanitari ora dovranno trascorrere 15 giorni in isolamento mentre si è dovuto procedere allo sgombero del locale e alla chiusura per sanificarlo.

Quello che sputa ai medici e li manda in quarantena

Si tratta della ventesima aggressione registrata dalla pagina Facebook ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ che da tempo monitora in Campania gli episodi di violenza contro gli operatori della sanità. Questa volta però, l’accaduto, ha come conseguenza la sospensione temporanea di un’attività all’ospedale Cotugno, centro di riferimento per il Coronavirus, e la quarantena di sanitari. Intanto i dati della Campania sul Coronavirus sono incoraggianti: Napoli città: 48, ex provincia di Napoli: 37. A Caserta 25 e 16 a Salerno.

ospedale cotugno napoli sputa quarantena

Il governatore Vincenzo De Luca, mentre invoca il pugno di ferro, ieri ha chiuso parrucchieri, barbieri e centri estetici. Il Corriere del Mezzogiorno spiega che le attività produttive si stanno faticosamente adattando:

Quasi tre settimane di stop, dunque, difficili da gestire non solo per le aziende che hanno concesso ferie arretrate ai dipendenti (dove possibile) e che stanno cercando di individuare misure alle quali accedere per attutire i contraccolpi di questa pausa obbligata. Ma anche i clienti, e soprattutto le clienti, abituali dei saloni stanno prendendo confidenza con una direttiva che concorre a cambiare radicalmente le abitudini di chi considera il parrucchiere o i centri di manicure riferimenti settimanali fissi. E qualcuno si sta già interrogando sulla possibilità di reperire, sul mercato,professionisti che offrono servizi a domicilio. Esponendosi, in questo caso, comunque al pericolo di un contagio portato di casa in casa da quella che anticamente a Napoli veniva definita «capera».

L’ANSA intanto aggiunge che i due operatori sanitari sono stati aggrediti ieri sera nell’ospedale Cotugno di Napoli da una persona con sintomi febbrili che era in attesa di fare il tampone: spazientito dall’attesa l’uomo è andato in escandescenza e, dopo essersi tolto la mascherina ha sputato addosso a una dottoressa e a un infermiere che stavano cercando di riportarlo alla calma. I due sanitari sono stati messi in quarantena e il locale dove è avvenuto l’episodio è stato evacuato e sottoposto a sanificazione. E De Luca fa sapere che ha pronta un’ordinanza per fermare le consegne a domicilio di cibo: “Anche se il governo dice di sì, io dico di no – argomenta – perché se anche 100 pizzerie facessero un minimo di 10 consegne al giorno potremmo avere un migliaio di contatti, con il rischio che non si rispetti la distanza minima di un metro”. Per prevenire la diffusione del virus, spiega De Luca, “in questa fase non servono mezze misure e se non siamo rigorosi rischiamo di trascinarci il problema per mesi, con conseguenti problemi drammatici per la sanità e per l’economia”. In merito ad alcune polemiche degli ultimi giorni, il presidente invita a evitare “lamentazioni superflue e insopportabili”, sottolineando che “il problema non sono le due settimane di sacrificio. Se freniamo il contagio con comportamenti improntati a un rigore spartano, poi avremo una ripresa straordinaria come sempre accade dopo i momenti difficili”.

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