Vincenzo De Luca e il pugno di ferro contro il Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-09

«Se la realtà è questa, bisogna impegnare le forze di polizia a chiudere i locali che contravvengono alle regole. Per evitare la diffusione di massa del contagio, occorre il pugno di ferro. Se non lo farà il governo, lo faremo noi»

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In un’intervista rilasciata oggi a Monica Guerzoni sul Corriere della Sera, il governatore della Campania Vincenzo De Luca chiede il pugno di ferro contro il contagio da Coronavirus.

 «C’è stata un’ondata di arrivi imprevista e ingovernata, con la conseguente paura diffusa di una penetrazione di massa del contagio. Abbiamo dovuto emettere ordinanze immediate per identificare tutti i cittadini arrivati dalle zone a rischio e sottoponendoli a isolamento domiciliare controllato».

Come farete a garantire la quarantena?
«Non è facile, perché chi è rientrato con i mezzi propri sfugge al controllo. Sono impegnate le forze dell’ordine, i Comuni, le Prefetture, le Asl».

Perché voi governatori non riuscite a coordinarvi con il governo?
«Sulla gestione di questo passaggio, è indubbio che abbiamo scontato elementi di disorganizzazione».

Dove ha sbagliato Palazzo Chigi?
«Al di là di un ritardo obiettivo nell’individuazione del focolaio, mi pare che il governo e il ministero della Salute abbiano lavorato con serietà. Considero produttivo il rapporto di collaborazione con le Regioni. Poi, passata l’emergenza, dovremo capire dove vi sono state criticità».

Sul treno per Napoli c’erano contagiati?
«Un solo caso di febbre, ma non abbiamo notizie certe sulla causa». Gli italiani non capiscono la gravità dell’epidemia? «Qui da noi, come al Nord, si registrano episodi gravi di irresponsabilità individuale. Nei locali, la norma di distanza di almeno un metro è illusoria e ingestibile. Di notte centinaia di ragazzi affollano i pub. Se la realtà è questa, bisogna impegnare le forze di polizia a chiudere i locali che contravvengono alle regole. Per evitare la diffusione di massa del contagio, occorre il pugno di ferro. Se non lo farà il governo, lo faremo noi».

decreto coronavirus misure
Decreto Coronavirus: la zona chiusa e le misure (La Stampa, 9 marzo 2020)

Il sistema sanitario in Campania reggerà?
«Provo a immaginare, con i brividi addosso, cosa sarebbe successo qualche anno fa, con la nostra sanità commissariata e disastrata. Oggi, grazie al lavoro rigoroso di questi anni, stiamo reggendo, con una attività di prevenzione straordinaria da parte delle Asl. Ma se il numero di contagi cresce la situazione diventa pesante».

Come vi state attrezzando?
«Realizzando il nostro Piano B, per raddoppiare i posti letto di terapia intensiva. E sperimentando sui pazienti, con risultati significativi, farmaci innovativi utilizzati dall’Istituto Pascale nelle terapie oncologiche».

Pensa ci sia bisogno di un supercommissario come Bertolaso?
«L’unico supercommissario con il curriculum adeguato perla Campania sarebbe Padre Pio, ma evitiamo di complicarci la vita e rafforziamo la linea di comando».

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