Economia
Quanto pesa l’epidemia sull’azienda italia
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-03-05
Intesa Sanpaolo ipotizza alla fine dell’anno un calo della ricchezza di tre decimali, due in più di quelli previsti appena un mese fa. Ma si tratta di una stima molto prudente, e che verrà probabilmente rivista
La Stampa oggi spiega le ripercussioni del Coronavirus sull’economia italiana: l’epidemia manda in rosso l’Azienda Italia, il turismo perde 7 miliardi, l’export trema. La valanga che sta travolgendo l’economia italiana è iniziata il 21 febbraio, il giorno del primo caso accertato a Codogno. Nell’area compresa fra Milano, Pavia, Lodi e Cremona c’è il dodici per cento del Pil italiano. Eppure quel che fa la differenza nei numeri non è lo stop all’economia. Nella manifattura, soprattutto quella tecnologica, la catena del valore è ormai globale: i prodotti nascono e vengono assemblati in vari Paesi. Se viene a mancare un anello, le conseguenze possono essere rapide e lontane.
Quanto sta pesando e peserà tutto questo sull’economia? A precisa domanda i previsori alzano le braccia sconfortati. Qualche timido tentativo di fare stime c’è, ma nessuno è in grado di dire quanto a lungo saranno credibili. Spiega una fonte del ministero del Tesoro: «Capire oggi è molto difficile, anche perché non abbiamo ancora i dati a disposizione. Stiamo mettendo a punto un modello». L’indice di fiducia dei consumatori, diffuso ieri, è fatto con dati raccolti prima dell’esplosione dell’epidemia nel Lodigiano.
C’è un mese di tempo: il 10 aprile dovrà essere pronto il Documento di economia e finanza per il 2021. Su una cosa sono tutti d’accordo: per l’Italia evitare la recessione sarà quasi impossibile. Oxford Economics al momento calcola un calo del Pil di mezzo punto percentuale. Dice Emilio Rossi: «Per paradosso molto del possibile recupero dipenderà da cosa farà il governo per arginare il virus. Più apparirà coerente, meglio sarà». Intesa Sanpaolo ipotizza alla fine dell’anno un calo della ricchezza di tre decimali, due in più di quelli previsti appena un mese fa. Ma si tratta di una stima molto prudente, e che verrà probabilmente rivista. A fare la differenza potrebbe essere il meteo: poiché gli esperti dicono che il virus muore a ventisette gradi, prima arriverà il caldo, meglio sarà.