Quanto costa lo Ius Soli?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-06-17

Dopo complicatissimi calcoli e l’osservazione delle viscere di animali morti in una notte di luna piena tocca addivenire a una conclusione chiara e precisa: niente

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Quanto costa lo ius soli? Dopo complicatissimi calcoli e il tentativo di scrutare nelle viscere di animali morti in una notte di luna piena oggi Il Messaggero ci dà una risposta netta e precisa alla domanda che un sacco di intellettuali si sono fatti nei giorni scorsi: i circa 6-700.000 stranieri minori che – se la legge fosse approvata- potrebbero diventare “di botto” italiani sono già tutti inseriti nella contabilità italiana sia dal punto di vista demografico che da quello economico. Insomma,sono già registrati alla nostra anagrafe, hanno un dottore, vanno a scuola, i loro genitori pagano le tasse perché “regolari” da almeno 5 anni.

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La legge attualmente in vigore e quella in discussione (Il Messaggero, 17 giugno 2017)

Dunque poiché l’Istat registra già chi vive in Italia e il contributo al PIL Di chi lavora in Italia indipendentemente dal suo passaporto, per la “contabilità” nazionale lo ius soli non cambia nulla. Punto. La prova di tutto questo è fresca. La scorsa settimana l’Istat ha presentato il Bilancio Demografico Nazionale del 2016 e ha sottolineato che sui 60.6 milioni di persone che risiedono in Italia circa 5 milioni sono stranieri. Fra costoro circa la metà sono cittadini extra-comunitari. Il Bilancio contiene un’altra notizia: l’anno scorso – sulla base delle norme in vigore e dunque non dello “ius soli” – ben 200.000 stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana. La legge attuale,infatti, prevede che possa diventare italiano chi lavora regolarmente nel nostro Paese per 10 anni.

Quanto costa lo Ius Soli?

Ieri invece abbiamo spiegato le molte differenze tra lo ius soli propriamente detto e la legge proposta in ItaliaLa legge sulla cittadinanza Usa invece prevede lo ius soli e cioè la possibilità di essere cittadini per il semplice fatto di essere nati sul territorio degli Stati Uniti. La cittadinanza americana dura tutta la vita, a meno che non si rinunci ad essa. Con l’entrata in vigore del 14esimo Emendamento della Costituzione il 9 luglio 1868, la cittadinanza delle persone nate negli Stati Uniti è stata regolata da una clausola in cui si afferma: “Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti, e soggette alla loro giurisdizione, sono cittadini americani e dello Stato in cui risiedono”. La clausola è stata modificata da un ordine presidenziale nel 1988 e allargata anche allo spazio navale e a quello aereo. Quindi, un bambino nato su una nave straniera che transita nelle acque territoriali statunitensi, ossia in un raggio massimo di 12 miglia nautiche, oppure su un aereo che stava sorvolando il territorio americano, acquisisce automaticamente la cittadinanza statunitense. Lo ‘ius soli‘ negli Stati Uniti assume un rilievo particolare anche dal punto di vista istituzionale, poiché per essere eletto presidente degli Stati Uniti un candidato dovrà essere inderogabilmente nato su territorio americano.

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Lo ius soli nei paesi europei (Corriere della Sera, 16 giugno 2017)

La legge in discussione al Senato dopo essere stata approvata alla Camera è invece diversa. Attualmente chi nasce in Italia da genitori stranieri può diventare italiano al compimento del 18esimo anno di età. Nella legge si prevede che chi è nato in Italia possa diventarlo prima a talune condizioni, e quindi non si tratta dello Ius Soli americano che abbiamo descritto prima.

I figli di migranti nati in Italia potranno diventare cittadini della Repubblica in base ad alcuni criteri (ruolo particolare hanno gli anni di residenza dei genitori). Si introduce, accanto allo ius sanguinis (è italiano il figlio di un cittadino italiano) anche una via riconducibile allo ius culturae: le novità riguardano chi arriva nel nostro paese prima dei 12 anni di età e studia in scuole italiane.
[…] Un altro caso riguarda la concessione del diritto di cittadinanza, che avviene con decreto del presidente della Repubblica: può chiederla chi arriva in Italia prima dei 18 anni ed è residente in Italia da almeno sei anni, dopo aver frequentato regolarmente un ciclo scolastico e aver ottenuto il titolo finale. Si tratti di ius soli o di cittadinanza legata ai banchi di scuola, serve il nulla osta del ministero dell’Interno, che ha sei mesi per verificare che non esistano controindicazioni per motivi di sicurezza.

 

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Ius soli temperato e ius culturae: chi ne usufruirà (La Repubblica, 15 giugno 2017)

 

Per far diventare cittadino italiano un minore è necessario che il padre abbia il diritto di soggiorno permanente, se si tratta di cittadini UE, o quello di lungo periodo per gli extra-Ue. Il genitore deve aver soggiornato per almeno cinque anni in Italia se cittadino UE. Se extracomunitario, deve anche dimostrare di avere un reddito, un alloggio idoneo e di conoscere la lingua. Solo se vengono soddisfatte tutte queste condizioni è possibile chiedere la cittadinanza.

Leggi sull’argomento: Chi sono quelli in piazza contro lo ius soli

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