Parrucchieri e centri estetici riapriranno a giugno?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-26

Potrebbero dover aspettare fino a giugno parrucchieri ed estetisti, categorie ad alto rischio, per riaprire i battenti. “Non prima di giugno” è la linea su cui si sta ragionando, a quanto si apprende, nelle riunioni in corso a Palazzo Chigi sulla Fase 2

article-post

Potrebbero dover aspettare fino a giugno parrucchieri ed estetisti, categorie ad alto rischio, per riaprire i battenti. “Non prima di giugno” è la linea su cui si sta ragionando, a quanto si apprende, nelle riunioni in corso a Palazzo Chigi sulla Fase 2, secondo quanto scrive oggi l’AdnKronos. Resterà il divieto di spostarsi da regione a regione, uno dei temi più dibattuti della fase due. Anche nel corso della riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione delle forze di maggioranza si è lungamente dibattuto su questo punto, ma alla fine, a quanto apprende l’Adnkronos, sarebbe prevalsa la linea di mantenere chiusi i confini regionali, tranne per le comprovate esigenze che rendono tutt’ora possibili gli spostamenti da una Regione all’altra.

Fase 2, parrucchieri aperti a giugno?

Prevista la ripresa delle attività sportive a porte chiuse. E’ una delle misure illustrate dal premier Giuseppe Conte dalla cabina di regia contenuta nel dpcm sulla fase due. Per la gran parte delle riaperture di negozi invece si prospetta una riapertura dal 18 maggio. Dovrebbero invece riprendere a lavorare da domani 27 aprile solo le aziende strategiche e quelle propedeutiche alle imprese che riaprono il 4 maggio quando dovrebbe ripartire il manifatturiero, il commercio all’ingrosso e le costruzioni. La bussola sanitaria per la Fase 2 sarà invece l’indice R0 o erreconzero, ovvero il numero di persone contagiate in media da un singolo infetto.

fase 2 calendario ripartenza 27 aprile 18 maggio
Fase 2: il calendario della ripartenza dal 27 aprile al 18 maggio (Corriere della Sera, 24 maggio 2020)

Il secondo criterio sarà invece la capacità del sistema sanitario di far fronte a eventuali aumenti nel numero di contagi, con terapie intensive e tutto quel che serve. I due binari indicati più volte come principali ‘guide’ dal fronte dei tecnici del ministero della Salute, a quanto apprende l’Adnkronos Salute, sono stati ribaditi anche oggi dal ministro della Salute Roberto Speranza impegnato in queste ore in diverse videoconferenze sul tema Fase 2, al centro anche dei lavori della task force guidata da Vittorio Colao. Il nodo relativo a quanto riaprire, come e in che tempi, si dovrà dipanare in un modo che si sposi con i criteri sanitari. Criteri che riguardano ovviamente punti fermi come le distanze di sicurezza, i dispositivi di protezione come le mascherine, e così via. Ma su tutti c’è, appunto, l’indice R0, che ogni venerdì sarà oggetto di un aggiornamento, regione per regione. Se questo indice aumenta, seguiranno provvedimenti – misure di contenimento – per riportarlo sotto la soglia. Ci si dovrà muovere così dal 4 maggio, con le prime riaperture sul fronte produttivo e poi a seguire sul fronte commerciale e individuale. In un paio di settimane si potrà vedere come si muove l’indice. Avviata ormai invece la strada dell’indagine di sieroprevalenza con i test anticorpali, che si conta di concludere entro 2-3 settimane dall’avvio dello screening.

Gli incontri dal 4 maggio solo con i parenti

intanto il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, a ‘Mezz’ora in più’ di Lucia Annunziata su Rai3 ha spiegato che “Stella polare” per questa fase “è una ripresa graduale”. “I piani che sono stati identificati e suggeriti al decisore politico rispecchiano esattamente questo criterio, cioè quello di partire con determinate attività produttive, edile piuttosto che manifatturiera e alcune attività commerciali proprio per evitare di ritrovarci di fronte a una nuova ondata epidemica”. E mentre si annuncia una conferenza stampa di Giuseppe Conte per le 20,20, le anticipazioni dicono che ci sarà un sì agli incontri con i familiari più stretti ( anche anziani, ma indossando la mascherina), sì alla ripresa delle attività motorie a distanza e sì anche alla possibilità di rientro nel luogo di domicilio o residenza di chi è rimasto bloccato dal lockdown nelle città in cui studia o lavora. Ma niente amici. L’agenzia di stampa ANSA scrive che non è ancora stato comunicato se verrà mantenuto o meno l’obbligo all’autocertificazione per gli spostamenti all’interno del Comune o della Regione.

Leggi anche: Il piano per le riaperture dal 4 maggio

Potrebbe interessarti anche