L’Ecobonus al 110% slitta a metà luglio?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-27

L’ecobonus non partirà il primo luglio come previsto dal decreto. Prima di emanare i decreti attuativi della misura, il governo attenderà la conversione in legge del decreto che arriverà a metà luglio

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Il Messaggero scrive oggi che l’ecobonus al 110% dovrebbe slittare a metà luglio perché il governo ha intenzione di attendere la conversione in legge del decreto prima di emanare i decreti attuativi:

Ma il problema è anche un altro. La scarsità di fondi rischia di incidere anche sulle misure di rilancio. È il caso dell’Ecobonus al 110% per le ristrutturazioni energetiche e sismiche degli edifici, l’unica vera misura di rilancio inserita nel decreto che pure la parola “rilancio” ha nel suo titolo. L’ecobonus non partirà il primo luglio come previsto dal decreto. Prima di emanare i decreti attuativi della misura, il governo attenderà la conversione in legge del decreto che arriverà a metà luglio. Molte altre aspettative legate all’ecobonus rischiano di essere deluse. La misura sarà sì allargata alle seconde case, ma con il limite di una sola bitazione aggiuntiva. E l’importo massimo agevolabile scenderà probabilmente da 60 a 40mila euro per unità abitativa. Anche la proroga al 2022 per concludere i lavori è in bilico.

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Come funziona l’ecobonus 110% (Il Messaggero, 24 giugno 2020)

Proprio ieri il Sole 24 Ore aveva annunciato quattro nuovi correttivi: la riduzione dei massimali fissati per i singoli interventi e riconosciuti per ogni unità abitativa; l’estensione dell’agevolazione alle seconde case che dovrà per altro essere una sola; accesso al superbonus anche ai contribuenti del terzo settore; allungamento fino a metà del 2022 per gli interventi effettuati su immobili Iacp.

A tagliare fuori le altre numerose modifiche chieste dalla stessa maggioranza di Governo, anche sulla spinta delle associazioni di categoria, è stato il budget ridotto, non più di 800 milioni, messo a disposizione del Parlamento per modificare il decreto n. 34. La novità dell’ultima ora è la riduzione dei massimali che secondo alcune ipotesi potrebbe riguardare il cappotto termico dell’edificio ed esser differenzia tra condomini con più unità abitative dove il massimale di spesa passerebbe dagli attuali 60mila euro a 40mila per ogni abitazione e condomini con meno soggetti il cui massimale  si fermerebbe a 50mila euro.

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Ecobonus 110%: le modifiche (Il Sole 24 Ore, 26 giugno 2020)

Lo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nella concitata audizione in commissione Bilancio della Camera di mercoledì sera aveva di fatto ridotto al minimo la possibilità di introdurre molti dei correttivi presentati dalla stessa maggioranza e indicati come “supersegnalati”. Correttivi che salvo ulteriori ripensamenti prima dei voti di merito in commissione (attesi  non prima della prossima settimana) potrebbero essere destinati a trovare spazio in futuro, ad esempio, nel decreto di luglio e con il nuovo scostamento da circa 20 miliardi che il Governo si appresta a chiedere al Parlamento. E non solo per migliorare il 110% ma soprattutto per sostenere i settori in crisi come turismo e automotive, l’occupazione, Regioni e Comuni

Leggi anche: Ecobonus esteso alle seconde case con massimali ridotti

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