Ecobonus esteso alle seconde case con massimali ridotti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-26

Quattro nuovi correttivi: la riduzione dei massimali fissati per i singoli interventi e riconosciuti per ogni unità abitativa; l’estensione dell’agevolazione alle seconde case che dovrà per altro essere una sola; accesso al superbonus anche ai contribuenti del terzo settore; allungamento fino a metà del 2022 per gli interventi effettuati su immobili Iacp

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L’ecobonus sarà esteso alle seconde case ma con massimali ridotti. Questa la soluzione di compromesso trovata nella maggioranza secondo il Sole 24 Ore, che oggi annuncia quattro nuovi correttivi: la riduzione dei massimali fissati per i singoli interventi e riconosciuti per ogni unità abitativa; l’estensione dell’agevolazione alle seconde case che dovrà per altro essere una sola; accesso al superbonus anche ai contribuenti del terzo settore; allungamento fino a metà del 2022 per gli interventi effettuati su immobili Iacp.

A tagliare fuori le altre numerose modifiche chieste dalla stessa maggioranza di Governo, anche sulla spinta delle associazioni di categoria, è stato il budget ridotto, non più di 800 milioni, messo a disposizione del Parlamento per modificare il decreto n. 34. La novità dell’ultima ora è la riduzione dei massimali che secondo alcune ipotesi potrebbe riguardare il cappotto termico dell’edificio ed esser differenzia tra condomini con più unità abitative dove il massimale di spesa passerebbe dagli attuali 60mila euro a 40mila per ogni abitazione e condomini con meno soggetti il cui massimale  si fermerebbe a 50mila euro.

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Ecobonus 110%: le modifiche (Il Sole 24 Ore, 26 giugno 2020)

Lo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nella concitata audizione in commissione Bilancio della Camera di mercoledì sera aveva di fatto ridotto al minimo la possibilità di introdurre molti dei correttivi presentati dalla stessa maggioranza e indicati come “supersegnalati”. Correttivi che salvo ulteriori ripensamenti prima dei voti di merito in commissione (attesi  non prima della prossima settimana) potrebbero essere destinati a trovare spazio in futuro, ad esempio, nel decreto di luglio e con il nuovo scostamento da circa 20 miliardi che il Governo si appresta a chiedere al Parlamento. E non solo per migliorare il 110% ma soprattutto per sostenere i settori in crisi come turismo e automotive, l’occupazione, Regioni e Comuni

Restano tagliati fuori così l’estensione del superbonus del 110% alle strutture alberghiere, così come la possibilità di allungare la vita all’agevolazione almeno fino al 31 dicembre 2022. Un correttivo, quest’ultimo, che ora trova anche una spinta in più con l’incertezza che accompagna e accompagnerà per i prossimi mesi l’entrata in vigore dal 1° luglio dello sconto Irpef del 110 per cento.

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