Quando Malagò chiese a Parnasi un posto di lavoro

di Mario Neri

Pubblicato il 2018-06-15

Giovanni Malagò, presidente del CONI, non è indagato nell’inchiesta sullo Stadio della Roma a Tor di Valle, come ha detto lui stesso al Fatto Quotidiano e nonostante comparisse il suo nome in un lungo elenco di nuovi coinvolti. Ma, racconta oggi Francesco Grignetti sulla Stampa, nell’informativa che i carabinieri hanno allegato alle conclusioni del GIP …

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Giovanni Malagò, presidente del CONI, non è indagato nell’inchiesta sullo Stadio della Roma a Tor di Valle, come ha detto lui stesso al Fatto Quotidiano e nonostante comparisse il suo nome in un lungo elenco di nuovi coinvolti. Ma, racconta oggi Francesco Grignetti sulla Stampa, nell’informativa che i carabinieri hanno allegato alle conclusioni del GIP si parla di un incontro tra lui e Luca Parnasi, al quale il presidente del CONI chiede un posto di lavoro per il compagno della figlia:

Epperò il presidente del Coni ha anche lui qualcosa da chiedere a Parnasi. Il 10 marzo si vedono al bar – regolarmente intercettati – perché Malagò ci tiene a presentargli il compagno della figlia. Dapprima qualche convenevole sulla politica. Grillo ha appena sdoganato le Olimpiadi a Milano.

Malagò racconta che la sera prima era a cena con Luca Cordero di Montezemolo, il quale avrebbe voluto fare dichiarazioni contro i Cinque Stelle. Commentano che questi ultimi dovranno per forza «ammorbidirsi» se vanno al governo, per questo hanno Di Maio «che è un nulla, ma sa mediare».

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Il Presidente del CONI Gianni Malagò

Poi si va sul sodo. Non è che Parnasi sa di qualche occasione di lavoro per il compagno di sua figlia? Nel frattempo il giovanotto si presenta. E Malagò: «Se giù si fa qualcosa, sono contento! Se non si fa … proprio… problemi per me non esistono! Perché ripeto… per me nessuno…». E Parnasi: «Però, dico ora… io e Giovanni siamo… c’è un’amicizia vera. Significa che ci si dice le cose in faccia. Anche quando fanno male».

Intanto ordinano un caffè. Parnasi prosegue: «Io credo alla proprietà transitiva delle persone capaci. Bisogna fare una rete di persone capaci, a prescindere da sesso, religione, colore politico… ecc… perché bisogna rifondare la classe!».

Leggi sull’argomento: Il servizio del TG1 con Lanzalone e Di Maio “sparito”

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