Quali sono le chance di sopravvivenza per il tumore neuroendocrino di Fedez: parlano i medici

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-25

Le parole degli esperti e del professore del San Raffaele di Milano che ha operato il rapper

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Tra qualche giorno Fedez dovrebbe lasciare quella camera dell’Ospedale San Raffaele di Milano per fare ritorno a casa. Il rapper di Rozzano è stato operato lunedì nel nosocomio meneghino dopo che qualche settimana fa gli era stato diagnosticato un raro tumore neuroendocrino del pancreas. L’intervento è durato sei ore e sembra che la convalescenza possa proseguire senza molti intoppi. Gli esperti hanno provato a spiegare quali sono i sintomi di questa patologia e le chance di sopravvivenza per tutti coloro i quali ne soffrono.

Fedez, le chance di sopravvivenza per il tumore neuroendocrino

Andrea Lenzi, ordinario di Endocrinologia all’università Sapienza di Roma, ha spiegato ad AdnKronos Salute come quel tumore neuroendocrino del pancreas sia molto raro, ma gestibile se “preso per tempo” e rimosso. Ovviamente, come accade in questi casi, anche Fedez dovrà proseguire in un percorso di continui controlli per monitorare la situazione, anche dopo la sua operazione:

“I tumori neuroendocrini sono rari singolarmente, ma di tanti tipi diversi. In ogni caso, scoprirli in tempo è un importante vantaggio perché ci sono molte più chance di cura. In realtà colpiscono cellule ‘migranti’ che durante la vita embrionale sono dappertutto nel nostro organismo. Quando queste si ammalano il pancreas può essere una delle localizzazioni, ma non l’unica. Possono annidarsi nel polmone, nell’aorta, nella tiroide, nel surrene. La diagnosi precoce è un grande successo ed è la chiave per non avere conseguenze gravi”.

Lenzi ha anche provato a fare chiarezza sui campanelli d’allarme che un tumore di questo tipo tende a rendere palesi: dalla ipertensione ai disturbi nervosi, fino ad arrivare a sintomatiche di tipo allergico. Si tratta di un ampio spettro che rende difficile l’individuazione. Spesso e volentieri, infatti, il tutto emerge solamente in seguito allo svolgimento di approfondite analisi di routine.

Al quotidiano La Repubblica, invece, ha parlato Massimo Falconi, professore ordinario all’università Vita Salute e primario di Chirurgia del pancreas al San Raffaele di Milano. Ed è lui il medico che ha operato Fedez:

“Si hanno migliori possibilità di guarigione con le opportune terapie. Ovviamente, tutto è connesso alla precocità della diagnosi: quanto prima questa avviene, tanto maggiori sono le possibilità di cura. Non è un messaggio ottimista, ma reale”.

Lo stesso Falconi ha poi spiegato che questo tipo di neoplasia non ha un’età di riferimento: potrebbe colpire persone di tutte le età, anche se ha ribadito come il tumore neuroendocrino al pancreas resta una patologia molto rara.

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