La storia della lista dei “putiniani d’Italia” pubblicata dal Corriere della Sera e la versione del Copasir

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-08

Sta facendo discutere quell’elenco di nomi pubblicato qualche giorno fa. Ma si tratta di una vera e propria inchiesta o di un mero monitoraggio?

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Un elenco di nomi, facce e personalità su cui si sta dibattendo da alcuni giorni. Si tratta di quella lista – ribattezzata dei “Putiniani d’Italia” – pubblicata qualche giorno fa da Il Corriere della Sera in cui si fa riferimento esplicito al Copasir e alle sue indagini sull’influenza della propaganda del Cremlino attraverso i mezzi di informazione in Italia (non solo televisioni, radio e giornali, ma anche canali social e chat). Ma proprio il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, dopo lo scoppio delle polemiche, ha fatto trapelare indicazioni ben differenti.

Putiniani d’Italia, la lista del Corriere della Sera e la versione del Copasir

Nomi reali, ma non indagini. All’interno dell’elenco dei “Putiniani d’Italia” pubblicato dal Corriere della Sera ci sono: la giornalista russa (che vive a Mosca) Maria Dubovikova, l’ex consigliere diplomatico di Giuseppe Conte Pietro Benassi, il freelance italiano Giorgio Bianchi, l’economista e pubblicista Alberto Fazolo, il geografo anti-Nato Manlio Dinucci, il reporter freelance Maurizio Vezzosi, l’ex Presidente della Commissione Esteri al Senato Vito Petrocelli, la freelance Laura Ruggeri, Cesare Sacchetti (già noto per le sue bufale sulla pandemia e sui vaccini), l’ex candidato della Lega Claudio Giordanengo (ma da tempo lontano dalla politica attiva) e Alessandro Orsini. Il professore di Sociologia del Terrorismo Internazionale, già all’indomani della pubblicazione di questo articolo in cui compare il suo nome sul Corriere della Sera, aveva annunciato la sua intenzione di denunciare il giornale e il direttore Luciano Fontana.

Da dove arrivano questi nomi? Non si tratta di un dossieraggio da parte del Copasir. Come rivelato oggi da Dagospia – e riportato da Giornalettismo – questo elenco è figlio di un convegno sulla disinformazione in Italia a cui hanno partecipato anche i vertici del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) e dell’Agenzia di Cybersicurezza Nazionale. Non una indagine, tantomeno un’inchiesta. Si tratta di una valutazione sui comportamenti online in merito alla diffusione della propaganda russa – filo-putiniana – sui social network (da Facebook a Twitter, passando per i canali Telegram e altre applicazioni minori). Sulla scrivania del Presidente del Copasir – Adolfo Urso (Fratelli d’Italia) – quella lista è arrivata contestualmente alla consegna alla redazione de Il Corriere della Sera. Ma non si tratterebbe, dunque, di una indagine. Né di un dossier. Parliamo, dunque, di una valutazione sui flussi di disinformazione russa attraverso le varie piattaforme online (ma anche televisive), compresi collegamenti e condivisioni (di linee di pensiero) tra questi personaggi in merito all’invasione russa, alla guerra in Ucraina e a tutto ciò che gira intorno a questo.

(foto IPP/Mikhail Klimentyev)

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