Il protocollo Covid per la sicurezza sul lavoro potrebbe cambiare a breve

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-04

Roberto Speranza, nel corso dell’incontro con il ministro del Lavoro Andrea Orlando e le parti sociali, ha comunicato l’intenzione di aggiornare il documento. E si parla anche del tema vaccini

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Anche se l’Italia (così come il resto del Mondo) non riesce a liberarsi della morsa della pandemia, il protocollo Covid deve essere necessariamente aggiornato. È quanto ha annunciato il Ministro della Salute Roberto Speranza nel corso del tavolo, organizzato da Andrea Orlando, con le parti sociali. Si tratta di quel documento, redatto e firmato dieci mesi fa, contenente tutte le regole di sicurezza (anche sul lavoro) nel nostro Paese. E ora, alla luce dell’arrivo dei vaccini, il tutto deve essere modificato e reso più attuale.

Protocollo Covid in Italia, Speranza chiede un aggiornamento

Secondo quanto riportato da AdnKronos, nel corso dell’incontro Roberto Speranza ha sottolineato come il protocollo Covid sulla sicurezza sul lavoro firmato dieci mesi fa sia stato “un documento prezioso, non solo nel merito ma anche nel metodo” in grado di rendere più sicuri i luoghi di lavoro. Ma ora, con la situazione mutata e in mutamento, occorrerà “implementarlo, rafforzarlo e aggiornarlo”. Ora, dunque, è inevitabile provare a capire quali siano le novità che potrebbero essere inserite nel nuovo protocollo Covid per la sicurezza del lavoro.

E il primo pensiero, inevitabilmente, va ai vaccini e alla loro obbligatorietà. Nei mesi recenti, ancor prima dell’arrivo delle prime dosi Pfizer-BioNTech in Europa, questa faccenda aveva diviso l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori. In particolare per quel che riguarda i lavoratori pubblici. L’ex Sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, si era sempre espressa in favore dell’obbligatorietà, ma quella strada non venne più percorsa dal precedente esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Ma da quei giorni qualcosa è cambiato.

In Puglia, per esempio, è stata introdotta una legge che prevede l’obbligo di immunizzazione per tutti gli operatori sanitari. Ed è, per ora, l’unica realtà locale ad aver intrapreso un percorso di questo tipo. Ma nel prossimo tavolo tecnico di cui ha parlato Roberto Speranza, si potrebbe parlare anche di questo. E lì si potrebbero aggiornare anche altre questioni più tecniche: dalla validità dei certificati, agli ingressi nelle aziende fino al tema dell’infortunio sul lavoro in caso di contagio.

(foto: IPP/Gioia Botteghi)

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