«Ho imparato a memoria il programma M5S, adesso devo ricominciare?»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-04-18

La neodeputata che si arrabbia per la storia del programma M5S cambiato. E le difese dei pentastellati

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«Venivo presa in giro dai colleghi durante la campagna elettorale perché mi ero imparata a memoria tutto il programma, e adesso mi state dicendo che dovrei ricominciare daccapo?»: la reazione più autentica al programmagate del MoVimento 5 Stelle è quella della neodeputata Rosalba Testamento rilasciata a Federico Capurso sulla Stampa. L’accusa lanciata dal Foglio è quella di aver “fatto sparire” il programma, sostituito con “in segreto” con uno “completamente diverso e non votato da nessuno”.  Già qualche tempo fa avevamo riportato i dubbi della senatrice Elena Fattori che si era lamentata su Facebook che il programma in materia di prevenzione vaccinale era stato modificato e che anche alcuni aspetti relativi all’immigrazione fossero stati in qualche modo “ritoccati”. Anche il programma difesa, votato su Rousseau aveva subito qualche “emendamento” dal momento che tra una prima versione “provvisioria” frutto della votazione e quella definitiva era scomparso ogni accenno alla sospensione del programma di acquisto degli F35 (che pure era esplicitamente menzionata nel programma votato online). Ma i pentastellati smentiscono:

«Fesserie», dice Vito Crimi, tra i più interessati al percorso di sintesi e cesello che ha portato alla versione definitiva del programma e visibilmente stizzito. «Lanciare queste accuse significa non saper leggere. Le nostre posizioni non cambiano e gli attivisti non devono sentirsi traditi. Abbiamo solo espresso in una forma migliore le posizioni dettate dal confronto con i tavoli di lavoro». Se non fosse che il confronto dei due programmi, prima e dopo le modifiche del comitato di parlamentari ed esperti, porta alla luce due visioni sostanzialmente diverse del mondo.

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A sinistra il programma “originale” a destra quello “modificato”

E ancora:

«Fare un’operazione del genere con l’intento di stravolgere ciò che avevamo detto fino al giorno prima, nero su bianco, sarebbe come volersi dare da soli una martellata su un piede. Per questo, oltre a non vedere modifiche sostanziali, non credo a un gesto in mala fede, fatto con la coscienza di voler ribaltare le cose», dice il senatore Sergio Puglia, che sullo smartphone scorre le notizie e subito dopo invita alla «prudenza». Perché «gli equilibri internazionali sono fragili più che mai, e l’aver smussato le posizioni originarie, se così è andata, ha comunque prodotto un ottimo risultato».

Eppure è difficile sostenere la tesi di una truffa del MoVimento 5 Stelle sul programma. Certo, alcune posizioni sono state senz’altro ammorbidite, non si parla più dei danni dell’unilateralismo occidentale o di neocolonialsimo (un termine giudicato forse troppo “movimentista) ma quando si scrive che il M5S “ricerca il multilateralismo” non si può nemmeno affermare che stia dicendo una cosa “completamente diversa”. Anche sull’euro, tema sul quale le posizioni del M5S sono state a dir poco ambigue in questi ultimi mesi, il programma parla “chiaro” riferendosi ad una irrinunciabile necessità di restituire agli stati membri sovranità in ambito economico monetario addirittura quantificando il danno “causato all’economia dell’eurozona e dell’Unione europea da queste pratiche fiscali aggressive e fare in modo che gli Stati danneggiati siano risarciti dalle multinazionali“.

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Il programma ufficiale del M5S sull’Euro [Fonte]
Si può parlare di una truffa quando si notano questi cambiamenti? È una “truffa” il fatto che il MoVimento abbia abbandonato i toni barricaderi e optato per un linguaggio più paludato e consono ad una forza di governo? A mio avviso no, e per due ragioni: la prima è che non sappiamo quando è stato cambiato il programma la seconda è che nessun ente terzo ha mai certificato le votazioni su Rousseau delle quali non sappiamo il funzionamento e che possono essere benissimo (a voler essere complottisti) essere state manipolate. Dire che che sono stati cambiati in modo radicale i programmi “votati dagli iscritti” significa non voler tenere conto di questo “piccolo” problema di democrazia e trasparenza.

Leggi sull’argomento: Cosa c’è dietro la storia del programma del M5S cambiato

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