Economia

Cosa c’è dietro la storia del programma del M5S cambiato

Giovanni Drogo 17/04/2018

Un programma “fatto sparire” sostituito con “in segreto” con uno “completamente diverso e non votato da nessuno”. Una piattaforma che nessuno sa come funzioni veramente (sempre a proposito di trasparenza)? Vediamo nel dettaglio

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Il programma del M5S è – stando a quello che dicono i pentastellati – l’unico programma elettorale scritto dagli italiani, per l’Italia e gli italiani. Ma è davvero così? Già qualche tempo fa avevamo riportato i dubbi della senatrice Elena Fattori che si era lamentata su Facebook che il programma in materia di prevenzione vaccinale era stato modificato e che anche alcuni aspetti relativi all’immigrazione fossero stati in qualche modo “ritoccati”. Anche il programma difesa, votato su Rousseau aveva subito qualche “emendamento” dal momento che tra una prima versione “provvisioria” frutto della votazione e quella definitiva era scomparso ogni accenno alla sospensione del programma di acquisto degli F35 (che pure era esplicitamente menzionata nel programma votato online).

I passaggi modificati del programma del MoVimento 5 Stelle

Oggi il Foglio ha scoperto che altri passaggi del programma sono stati modificati e parla apertamente di un programma “fatto sparire” sostituito con “in segreto” con uno “completamente diverso e non votato da nessuno“. Il tutto viene fuori mentre il M5S ha dato l’incarico al professor Giacinto della Cananea di istituire un Comitato Scientifico per analizzare i programmi elettorali di M5S, Lega e Partito Democratico alla ricerca di possibili convergenze. Il programma votato dagli iscritti sarebbe stato quindi sostituito (non si sa da chi, ma non è poi difficile individuare i presunti responsabili), forse per agevolare un accordo? Il movente non è noto, vero è che alcune posizioni risultano ammorbidite.

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Secondo il Foglio tutto sarebbe avvenuto dopo il voto delle politiche. La prova? Il fatto che su WebArchive fino al 2 febbraio sulla pagina del programma del MoVimento 5 Stelle c’era un programma, poi il 7 marzo è comparsa un’altra versione, quella modificata. In realtà la prova del Foglio non prova che il programma sia stato caricato a tre giorni dal voto. Quello che il Foglio non spiega bene è che Waybackmachine (il servizio di archiviazione delle pagine Web) non funziona esclusivamente in maniera automatica. È necessario l’intervento di un utente che “chieda” al sito di archiviare una specifica pagina Web.

La storia delle modifiche fatte “di nascosto”

Le modifiche incriminate potrebbero essere quindi avvenute in un qualsiasi momento tra il 2 febbraio e il 7 marzo, solo che fino al 7 marzo nessun utente ha richiesto l’archiviazione delle pagine relative al programma. Il 2 febbraio poi non è una data qualsiasi, è quella in cui è stato pubblicato l’articolo de Il Post sui plagi nel programma del MoVimento 5 Stelle. Non è un caso che su Il Post ci sia un articolo dove sono stati salvate le versioni del programma dove sono presenti i plagi. Ad un occhio attento non sfuggirà nemmeno che alcune delle voci (ad esempio le voci di programma su Esteri, Giustizia, Immigrazione e Difesa) fossero “versioni parziali” che risalivano a volte anche a parecchi mesi prima. Ad esempio la versione che per comodità chiameremo “originale” del programma Esteri risale al 13 aprile 2017.

Il programma Esteri è quello dove, secondo il Foglio, sono state apportate le modifiche più significative. Il punto di partenza per la stesura del programma è stata senza ombra di dubbio la proposta di votazione su Rousseau (una ratifica, per la precisione) su alcuni punti programmatici nell’aprile 2017 (ecco perché la versione provvisoria è del 13/04/2017).

Il MoVimento non è più filorusso? Non proprio

Tra i punti da votare c’erano: Contrasto ai trattati internazionali come TTIP e CETA; Sovranità e indipendenza; Un’Europa senza austerità; Ripudio della guerra; Smantellamento della Troika; Russia: un partner economico e strategico contro il terrorismo e Riformare la NATO.

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L’indice del programma Esteri del M5S come risulta oggi, 17/04/2018

Tutti questi punti sono stati recepiti nel programma, sia in quello “provvisorio” che in quello “cambiato”. Non dimentichiamo che tra il 2 febbraio e il 7 marzo il M5S avrà senza dubbio cercato di mettere mano alle varie voci del programma per rispondere alle accuse di plagio apparse su Il Post e che quindi una parte delle modifiche siano da attribuirsi a quel motivo.

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A sinistra il programma “originale” a destra quello “modificato”

Il Foglio sostiene che il nuovo programma sia “meno filorusso” rispetto a quello “originale” (che però era provvisorio). Un confronto visivo tra i due fa emergere come in realtà il “punto programmatico” sia sempre lo stesso. Sono scomparsi i riferimenti a Trump che auspicava il dialogo con la Russia, del resto nel febbraio 2018 Trump aveva smesso di voler dialogare con la Russia già da un po’ (almeno nei giorni dispari) ma in sostanza non si può dire che sia “completamente diverso”.

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A sinistra il programma “originale” a destra quello “modificato”

La parte relativa alla “riforma della NATO” (anche quella auspicata da Trump, ad inizio mandato) ha subito rimaneggiamenti più pesanti. È scomparso totalmente il discorso relativo al disimpegno dalle missioni NATO (votato dagli attivisti) dove il M5S scriveva: «Sottoporremo al Parlamento un’agenda per il disimpegno dell’Italia da tutte le missioni militari della NATO in aperto contrasto con la lettera e lo spirito dell’art. 11 della nostra Costituzione». Nel programma Esteri definitivo invece la formulazione è questa «Quindi, pur prendendo quale assioma la legittimità costituzionale della partecipazione italiana alla NATO sino alla data della pronunzia n. 1920/1984 della Corte di Cassazione, il Movimento 5 Stelle ritiene che tale legittimità costituzionale non possa essere estesa all’adesione al Nuovo Concetto Strategico assunto nel vertice di Washington del 1999». Ma del resto non si può dire che la svolta atlantista del MoVimento sia successiva alle elezioni, anzi è stata annunciata con un certo anticipo.

Davvero c’è una “truffa” del MoVimento 5 Stelle sul programma?

Certo, alcune posizioni sono state senz’altro ammorbidite, non si parla più dei danni dell’unilateralismo occidentale o di neocolonialsimo (un termine giudicato forse troppo “movimentista) ma quando si scrive che il M5S “ricerca il multilateralismo” non si può nemmeno affermare che stia dicendo una cosa “completamente diversa”. Anche sull’euro, tema sul quale le posizioni del M5S sono state a dir poco ambigue in questi ultimi mesi, il programma parla “chiaro” riferendosi ad una irrinunciabile necessità di restituire agli stati membri sovranità in ambito economico monetario addirittura quantificando il danno “causato all’economia dell’eurozona e dell’Unione europea da queste pratiche fiscali aggressive e fare in modo che gli Stati danneggiati siano risarciti dalle multinazionali“.

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Il programma ufficiale del M5S sull’Euro [Fonte]

Si può parlare di una truffa quando si notano questi cambiamenti? È una “truffa” il fatto che il MoVimento abbia abbandonato i toni barricaderi e optato per un linguaggio più paludato e consono ad una forza di governo? A mio avviso no, e per due ragioni: la prima è che non sappiamo quando è stato cambiato il programma la seconda è che nessun ente terzo ha mai certificato le votazioni su Rousseau delle quali non sappiamo il funzionamento e che possono essere benissimo (a voler essere complottisti) essere state manipolate. Dire che che sono stati cambiati in modo radicale i programmi “votati dagli iscritti” significa non voler tenere conto di questo “piccolo” problema di democrazia e trasparenza.

 

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