La procura indaga sulla Lega e sui soldi alla società della barista

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-12

La procura sta indagando nella fattispecie, sui 480 mila euro di fondi del gruppo del Senato versati un anno fa per la comunicazione istituzionale alla società della cognata di Alberto Di Rubba, uno dei commercialisti del partito.  A parte la parentela, la donna fa la barista e la srl era stata aperta 8 giorni prima della chiusura del contratto

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Mentre il tesoriere della Lega Giulio Centemero annuncia non meglio precisate querele nei confronti di Report senza negare o spiegare nulla riguardo la vicenda della società di una barista che ha ricevuto 480mila euro ad appena otto giorni dalla nascita per gestire la comunicazione social della Lega (evidentemente sono stati pagati in anticipo…) e poi ne ha girati una bella fetta a Luca Morisi, il Casaleggio di Salvini, la procura di Genova sta indagando proprio su quanto andato in onda due sere fa su Rai3. Racconta Matteo Pucciarelli su Repubblica:

La procura sta indagando nella fattispecie, sui 480 mila euro di fondi del gruppo del Senato versati un anno fa per la comunicazione istituzionale alla società della cognata di Alberto Di Rubba, uno dei commercialisti del partito.  A parte la parentela, la donna fa la barista e la srl era stata aperta 8 giorni prima della chiusura del contratto.

La trasmissione ha chiesto chiarimenti a Centemero, senza successo. Domande riproposte da Ranucci: «È vero o no che il gruppo parlamentare della Lega ha fatto un contratto da 480 mila euro con la società della cognata di Di Rubba? È vero o no che quei soldi sono tornati in parte allo staff di Salvini? Per quali attività? Ci sono fatture che documentano che con quei soldi è stata svolta attività istituzionale e non propaganda politica, visto che sarebbe vietato? E perché è stata utilizzata una società di comodo aperta 8 giorni prima da una barista?».

vanessa servalli vadolive

Centemero, che è indagato a Bergamo per finanziamento illecito in un’altra vicenda, preso dalla foga di querele non ha evidentemente trovato il tempo di spiegare le curiose circostanze del pagamento. Magari lo troverà a breve. Intanto, però…

Le complicate operazioni societarie di fondi pubblici che escono e riescono dai bilanci della Lega — la vecchia Nord e la nuova, per ora sgravata da pendenze giudiziarie — e da fiduciarie riconducibili al partito, sono tutte operate da tre persone: Centemero, Di Rubba e un altro commercialista, Andrea Manzoni. Quest’ultimo è peraltro l’uomo della Lega su Milano, piazzato nel collegio sindacale anche in società a partecipazione pubblica di peso come Arexpo, Sea e Amiacque. Così come Di Rubba era a capo di Lombardia Film Commission, che comprò una nuova sede a 800 mila euro, soldi in parte rientrati in società a lui collegate. Un puzzle d’interessi poco chiari.

Leggi anche: Vadolive: come la Lega ha dato 480mila euro di soldi pubblici alla società di una barista

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