Economia

Perché l’Italia rischia una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo

neXtQuotidiano 05/11/2018

La multa può arrivare fino allo 0,5% del PIL. I governi decideranno se l’Italia dovrà subire la procedura d’infrazione per deficit eccessivo

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La procedura per disavanzo eccessivo della Commissione Europea nei confronti dell’Italia è alle porte. Il Corriere della Sera Economia riepiloga le fasi della procedura che Roma dovrà affrontare molto presto.

Perché l’Italia rischia una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo

Perché l’Italia rischia oggi una Procedura di infrazione per disavanzo eccessivo? Con la nota di aggiornamento del DEF, il governo Conte ha mostrato l’intenzione di discostarsi dall’OMT, l’Obiettivo di Medio Termine che assicura la sostenibilità del debito nel medio periodo. Il programma di stabilità presentato dal governo ad aprile e la raccomandazione del Consiglio Europeo di luglio prevedevano una diminuzione del disavanzo strutturale di 0,6% (pari a una manovra in deficit dello 0,8%). La nuova nota prevede invece un deficit al 2,4%, che comporterebbe un aumento del disavanzo strutturale pari allo o,896: la differenza tra la diminuzione raccomandata e l’aumento proposto dal governo ammonterebbe a ben l’1,4%. Questa deviazione farebbe venire meno un fattore rilevante che, a maggio, aveva impedito l’apertura della procedura contro l’Italia. Senza correzioni, è possibile che il primo passaggio della procedura venga avviato già entro la fine di novembre.

procedura per disavanzo eccessivo

La procedura per disavanzo eccessivo di Bruxelles: come funziona (Corriere della Sera, 5 novembre 2018)

L’Omt varia da Stato a Stato, e consiste nel raggiungimento di una posizione di bilancio strutturale che permetta la stabilizzazione o la riduzione del rapporto debito/Pil. In base al Fiscal Compact, il ritmo di riduzione dell’indebitamento dovrebbe essere di 1/20 della parte eccedente il 60% all’anno. Per l’Italia, l’Omt è il pareggio di bilancio strutturale, come stabilito dal nuovo articolo 81 della Costituzione, sempre in accordo col Fiscal Compact. Per raggiungere l’Omt, i Paesi devono seguire un percorso che consiste nella diminuzione progressiva del loro deficit strutturale di partenza. I valori della diminuzione sono definiti da una tabella che prevede, in condizioni di crescita normale, che i Paesi indebitati oltre 60% diminuiscano il loro disavanzo strutturale di oltre lo 0,5% all’anno. Lo scostamento dall’Omt può causare l’attivazione di una Procedura di disavanzo eccessivo (Pde) per violazione del criterio del debito. Il parere negativo della Commissione sulla bozza di bilancio di un Paese è un’aggravante. La procedura viene avviata da un rapporto stilato dalla Commissione in cui si accerta la violazione di uno dei due criteri. Il rapporto è basato su dati certificati dall’Eurostat relativi all’anno precedente. Le raccomandazioni della Commissione vengono votate dal Consiglio a maggioranza qualificata, le sanzioni a maggioranza qualificata inversa (se i voti a disposizione dei Paesi contrari non raggiungono un quorum piuttosto elevato, la proposta della Commissione viene automaticamente adottata).

Leggi sull’argomento: Lo scherzetto che l’UE sta preparando all’Italia

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