Primo Di Nicola: il senatore M5S che vuole il MES

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-30

L’eletto grillino è il primo del MoVimento 5 Stelle a rompere il fronte e aprire una crepa nel governo

article-post

Oggi Matteo Pucciarelli su Repubblica intervista Primo Di Nicola, ex giornalista e senatore del MoVimento 5 Stelle che, unico per ora nel suo partito, apre pubblicamente al MES seguendo la linea del Partito Democratico che con una lettera di Nicola Zingaretti al Sole 24 Ore ha detto sì allo strumento:

«Questo strumento non è più quello che ha portato allo strangolamento  della Grecia. Oggi l’unica condizionalità è legata all’utilizzo in ambito sanitario per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Certo, c’è da aspettare che le regole del Mes vengano definitivamente scritte, ma Dio solo sa quanto bisogno abbiamo di quei 36 miliardi. Mi chiedo: se ne abbiamo bisogno e dovesse rivelarsi conveniente, perché no?».

Condivide i 10 punti per il sì messi in fila dal segretario dem Nicola Zingaretti?
«Mi paiono proposte di buon senso, limitate alla sanità, che ha però bisogno di essere riformata togliendo alle Regioni le troppe competenze accordate negli ultimi decenni e che spesso si sono trasformate in sprechi e scandali».

meccanismo europeo di stabilità mes esm european stability mechanism
Il fondo permanente e il Meccanismo Europeo di Stabilità (Il Messaggero, 22 novembre 2019)

Non ha perplessità quindi.
«Aspetti, i dubbi ci sono e riguardano i problemi che potrebbero crearsi se un paese non dovesse essere in grado di restituire il prestito. Quindi penso sia necessario chiarire che in ogni caso la sovranità nazionale non si tocca, lasciando ai paesi che dovessero trovarsi in difficoltà la libertà di individuare le ricette economiche più adatte a fronteggiare le eventuali crisi».

Secondo lei le resistenze interne nel Movimento sono infrangibili?
«Chissà, certo è che dalle posizioni preconcette, ideologiche, occorre passare a una linea ragionata, spiegando all’intero M5S che se si ricorresse al Mes risparmieremmo svariati miliardi di tassi di interesse che potremmo impiegare per le tante altre nostre emergenze».

Se il Mes non si chiamasse Mes sarebbe tutto più semplice forse…
«Probabilmente sì».

Leggi anche: Il Fatto e la scuola dei leghisti nel club degli “amici” dei boss calabresi

Potrebbe interessarti anche