Priamo Bocchi: il candidato di Fratelli d’Italia a Parma è lo stesso che mostrò il sedere a una mozione sulla violenza di genere

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-06-10

Alle amministrative di Parma Fratelli d’Italia candida Priamo Bocchi, che nel novembre 2020 con un fotomontaggio mostrò il sedere al Consiglio comunale

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Il candidato di Fratelli d’Italia a Parma in vista delle amministrative del 12 giugno è Priamo Bocchi: un nome non nuovo alle cronache nazionali, pur non avendo mai coperto ruoli all’interno del partito che travalicassero la dimensione locale. Nel novembre 2020 divenne celebre per un gesto, compiuto a margine di una discussione in Consiglio comunale di una mozione contro le violenze di genere: su Facebook pubblicò una foto della schermata del videocollegamento con il quale si riunì l’assemblea – si era in piena seconda ondata di Covid – aggiungendo un uomo che di spalle mostra il fondoschiena, scrivendo: “Clamoroso! Durante la discussione della mozione Buetto sul ‘sostegno all’approvazione della proposta di legge sulle misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere’ un hacker ha fatto irruzione nel consiglio comunale di Parma a distanza”.

priamo bocchi

Priamo Bocchi: il candidato di Fratelli d’Italia a Parma è lo stesso che mostrò il sedere a una mozione sulla violenza di genere

Fratelli d’Italia prese le distanze immediatamente da questa condotta offensiva per il senso delle istituzioni: “Prendiamo nettamente le distanze dal gesto di Priamo Bocchi, inaccettabile sotto qualsiasi punto di vista tanto istituzionale che politico e che nulla ha a che fare con il nostro pensiero e con la nostra storia”, aveva dichiarato l’allora coordinatore provinciale del partito Stefano Bosi, aggiungendo: “Assumeremo i provvedimenti necessari ed opportuni, perché su questi temi Fdi non ammette ambiguità o doppie morali”.

Ecco, oggi Giorgia Meloni si è già dimenticata di questo episodio e lo candida come primo cittadino. Lega e Forza Italia hanno puntato invece su un ritorno al passato, supportando la candidatura di Pietro Vignali, già sindaco di Parma dal 2007 al 2011. Nel 2015 patteggiò una condanna a due anni di reclusione per peculato e corruzione, corrispondendo anche al Comune di Parma un risarcimento da oltre mezzo milione di euro. È stato anche condannato dalla Corte dei Conti al pagamento di 370.000 euro per la stipula di assicurazioni illegali.

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