Il prestito per pagare l'università

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-09-02

Il prestito per formazione e università è diffuso anche in Italia oltre che nei paesi di lingua inglese. Il fenomeno è però ancora relegato ai piccoli numeri (solo l’1% in volume dei prestiti totali è per gli studi). Il trend tuttavia è in crescita. Lo dicono i numeri raccolti da Prestiti.it, portale di comparazione che …

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Il prestito per formazione e università è diffuso anche in Italia oltre che nei paesi di lingua inglese. Il fenomeno è però ancora relegato ai piccoli numeri (solo l’1% in volume dei prestiti totali è per gli studi). Il trend tuttavia è in crescita. Lo dicono i numeri raccolti da Prestiti.it, portale di comparazione che mette insieme le varie offerte di finanziamento proposte da banche e finanziarie, riportati oggi dalla Stampa. Da gennaio a maggio di quest’anno si è visto un incremento del 10,2% degli importi richiesti con quasi un milione di italiani (890.000) che hanno domandato una somma per studiare.

prestito per università
Il prestito per l’università (La Stampa, 2 settembre 2017)

Secondo i dati, dall’1 gennaio al 31 maggio 2017 sono stati erogati quasi 169 milioni di euro per sostenere i costi legati allo studio, formazione e Università. La media a richiesta è di 8.000 euro ed equivale a una rata mensile di circa 200 euro. Per arrivare a queste somme occorre però accettare tassi d’interesse salati: il Taeg, vale a dire il tasso globale annuo, da pagare alle finanziarie parte dal 6 per cento, fino ad arrivare a picchi di oltre l’11%. Sono condizioni che riguardano lo studente che fa richiesta direttamente, e che però deve presentare un reddito, magari da lavoro part-time, o un immobile intestato. Ci sono poi anche i casi dei genitori che si indebitano per far studiare i figli. Ben diverso invece è il tasso da pagare sul prestito d’onore, il finanziamento concesso a studenti meritevoli e con nucleo familiare a reddito basso. Le condizioni del Taeg sono intorno al 3,5 per cento. Non servono garanzie. In genere chi ottiene la somma inizierà a pagare le rate soltanto una volta entrato stabilmente nel mondo del lavoro, due o tre anni dopo la fine del percorso di studi.

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