Popolare di Bari, riassetto senza aumento di capitale?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-19

Il 23 in cda le linee guida già mostrate alla vigilanza: pulizia crediti da 2 miliardi, più patrimonio per 200 milioni con nuove obbligazioni. Si studia un ristoro ai soci

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La Banca Popolare di Bari varerà un riassetto senza aumento di capitale il 23 gennaio, data per cui è convocato il consiglio di amministrazione. E prepara anche un ristoro per i soci, secondo Repubblica:

Le indiscrezioni raccolte da Repubblica tra gli addetti ai lavori, che la banca non ha commentato, vedono il piano contestuale alla trasformazione in spa come chiede la riforma Renzi del 2015. E in parallelo un rafforzamento industriale con modernizzazione, la pulizia creditizia e l’ottimizzazione del patrimonio fino a 200 milioni tramite “capitale sintetico” e bond ibridi per investitori.

Non sarebbe in vista un aumento di capitale: sia perché non necessario sia per non diluire gli attuali soci, in gran parte piccoli clienti risparmiatori che hanno in carico l’azione a 7,50 euro e più, mentre sulla piattaforma Hi-Mtf si riesce a malapena a vendere a 2,38 euro (ultimo prezzo), tanta è la sproporzione offerta e domanda. Proprio il tentativo di non azzerare l’investimento dei soci, che temono il peggio vista la china, sarebbe un altro cardine del piano.

vincenzo de bustis banca popolare di bari
Vincenzo De Bustis, attuale a.d. di Banca Popolare di Bari

Dietro le quinte si prepara un intervento articolato, con scorporo della banca in una spa e mantenimento della holding “popolare”, e scorporo anche di 2 miliardi di euro di crediti non performing in un veicolo ad hoc, in cui entrerebbe un grosso operatore. Gli effetti patrimoniali del trasferimento sarebbero compensati riducendo gli attivi di rischio con l’acquisto di protezioni assicurative su parte del bilancio Bpb (qui il “capitale sintetico”), e con bond di piccolo taglio per cui la banca sonda investitori istituzionali anche esteri, ingolositi da tassi a due cifre.

Di fianco alla spa ripulita e alla bad bank, a Bari potrebbe nascere una terza banca, digitale e ad alto rendimento, con nuovi azionisti privati che in futuro dovrebbero confluire nella spa e valorizzarla.

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