Banca Popolare di Bari: l’offerta per il salvataggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-07

Sul piatto, per chi andrà all’assemblea e “a prescindere” di come voterà, vengono messi una serie di incentivi fra cui azioni gratis per 20 milioni di euro e 2,38 euro per azione (l’ultimo prezzo di quotazione del titolo nel mercato HI-MTF) a quei soci che rinuncino a ogni pretesa o azione connessa agli aumenti di capitale della Banca

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C’è un’offerta da 400 milioni di euro per il salvataggio della Banca Popolare di Bari. Sul piatto, per chi andrà all’assemblea e “a prescindere” di come voterà, vengono messi una serie di incentivi fra cui azioni gratis per 20 milioni di euro e 2,38 euro per azione (l’ultimo prezzo di quotazione del titolo nel mercato HI-MTF) a quei soci che rinuncino a ogni pretesa o azione connessa agli aumenti di capitale della Banca, deliberati ed eseguiti nel corso degli esercizi 2014 e 2015. Sono esclusi da questa proposta i clienti della Banca con posizioni in sofferenza o cd. “unlikely to pay”.

Banca Popolare di Bari: l’offerta per il salvataggio

Previsto anche un warrant per ciascuna azione posseduta, diversa da quelle sottoscritte nell’aumento di capitale 2014/15, oltre a ulteriori benefici In questo modo il Fitd, ovvero tutto il complesso delle altre banche italiane, che inietterà 1,17 miliardi di euro nel salvataggio e Mcc, la controllata del Mef che rileverà la proprietà con un impegno di 430 milioni, provano a convincere gli azionisti.  L’operazione messa in campo dai commissari della Popolare di Bari, Enrico Ajello e Antonio Blandini, per arrivare a superare le ostilità di parte dei 69 mila soci della più grande banca del Sud, spiega oggi Repubblica Bari, prevede cinque interventi, il primo dei quali riguarda i 15 mila obbligazionisti subordinati che hanno in portafogli obbligazioni per un valore totale di 283 milioni di euro. Valore che sarà totalmente rimborsato entro il 2021.

Un secondo intervento riguarda una proposta transattiva nei confronti di quegli azionisti e soci che parteciperanno all’assemblea e che hanno acquistato titoli negli aumenti di capitale del 2014 e del 2015, quelli tra l’altro in cui il valore delle azioni è schizzato in alto fino a 9,50 euro a titolo. Per loro i commissari prevedono un indennizzo pari a 2,38 euro per azione. Si tratta dell’ultimo prezzo di quotazione del titolo sul mercato Hi-Mtf, prima che lo stesso titolo fosse sospeso nei mesi scorsi.  Il beneficio complessivo massimo di questa misura potrebbe ammontare a 65 milioni di euro (tanti i soldi che potrebbero essere distribuiti ad alcune migliaia di azionisti, esclusi però dirigenti di banca o loro familiari, i clienti pesantemente indebitati, i destinatari di provvedimenti sanzionatori di Bankitalia e Consob o coinvolti in procedimenti giudiziari non conclusi). L’altra mossa per convincere gli azionisti è il warrant a titolo gratuito, uno strumento finanziario che conferisce la facoltà a chi lo riceve di sottoscrivere l’acquisto di azioni della futura banca a un prezzo conveniente e a una scadenza stabilita.

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I rimborsi ai risparmiatori delle banche saltate (Corriere della Sera, 16 gennaio 2020)

A questo si aggiunge l’offerta di azioni gratuite per 30 milioni di euro: 10 milioni per tutti e 20 milioni per chi interviene in assemblea. Infine i commissari fanno propria anche un’idea delle associazioni dei consumatori e lanciano il tavolo di conciliazione con una dotazione iniziale da 8 milioni di euro. Una misura che a quanto pare sarebbe riservata per gli azionisti che hanno acquistato titoli prima del 2014 e che si trovano in gravi condizioni economiche o che comunque hanno motivi risarcitori fondati. A tutto ciò si aggiunge la non meno rilevante copertura integrale delle perdite e la ricostituzione del capitale, pari a 10 milioni di euro, grazie agli stanziamenti di Fondo interbancario e Mediocredito Centrale (lo Stato).

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