Popolare di Bari, la cessione di Orvieto e la SPA

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-05-29

Dovrebbe decidere in una decina di giorni a chi vendere, dice una fonte a conoscenza del dossier. Inoltre a breve sarà presentato il progetto di scissione con la creazione di una spa

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La Banca Popolare di Bari è in attesa dell’esito della trattativa con la Direzione Concorrenza della Commissione Ue sull’ok all’emendamento per favorire le aggregazioni bancarie con un credito di imposta immediato alla banca post-fusione, usando le Dta, cioè i crediti per perdite pregresse. Ma intanto vende la Cassa di Risparmio di Orvieto, di cui controlla il 74%. Il Corriere della Sera scrive oggi che Vincenzo De Bustis, l’amministratore delegato chiamato a salvare la banca, ha già un’offerta vincolante da parte di un fondo; entro metà giugno sono attese altre due offerte, da un altro fondo e da parte di una banca (si è fatto il nome di Bper ma non ci sono conferme).

Dovrebbe decidere in una decina di giorni a chi vendere, dice una fonte a conoscenza del dossier. Inoltre a breve sarà presentato il progetto di scissione di PopBari, con la creazione di una banca spa, rimanendo al contempo una banca cooperativa sul territorio, con un piano industriale ad hoc per rendere la spa attrattiva per gli investitori con una fisionomia innovativa.

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Banca Popolare di Bari, i conti (La Repubblica, 6 gennaio 2019)

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