I ponti a rischio e Roma paralizzata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-08-24

Le strutture a rischio in città salgono a nove. Il Ponte della Scafa torna aperto da mercoledì, ma si valuta la possibilità di costruire un ponte militare sul Tevere

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Un altro ponte in bilico si aggiunge alla già lunga lista dei viadotti capitolini a rischio. Ieri è stata chiusa temporaneamente al traffico in entrambe le direzioni via Flaminia Nuova, all’altezza dello svincolo per via di Grottarossa, per accertamenti in corso su un cavalcavia dopo la di alcuni calcinacci staccati da una delle pareti laterali. La strada subirà il restringimento di carreggiata in direzione del Grande Raccordo Anulare. Su altre strutture presenti in città, come il ponte Risorgimento e il viadotto della Magliana, sono in vista test e analisi. Sul viadotto della Magliana, in particolare, sono iniziati i lavori per il restringimento della carreggiata anche in direzione di Fiumicino. Le strutture a rischio, calcola oggi il Tempo, salgono a nove.

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I ponti sotto esame (Il Tempo, 24 agosto 2018)

Entro mercoledì prossimo il ponte della Scafa, che collega Ostia ed il suo entroterra con Fiumicino e l’aeroporto, chiuso da lunedì scorso per “criticità” strutturali”, potrà essere riaperto a senso unico alternato peri soli veicoli leggeri, a partire dalle auto. Sarà stop invece ai mezzi pesanti, ad eccezione delle ambulanze ed auto mediche, e pedoni. La comunicazione, attesa da migliaia di pendolari e lavoratori costretti, tra proteste e disagi, in questi giorni ad un allungamento di 25-35 chilometri di tragitto tra le due aree, è arrivata nel pomeriggio dopo una riunione in Regione per affrontare l’emergenza legata alla chiusura. E riguardo i lavori di consolidamento del Ponte, per il quale ancora non è possibile stimare i tempi di realizzazione, all’orizzonte, prende campo a questo punto sempre più l’ipotesi, come soluzione provvisoria, della costruzione di un ponte militare sul Tevere, che alleggerisca il traffico che si verrà a creare con il senso unico alternato. Potrebbe trattarsi di un ponte Bailey realizzato con elementi modulari, in genere travi reticolari in acciaio ed impalcati con assi di legno. Tradotto: i lavori di manutenzione richiederanno alcuni mesi di tempo e quindi si fa largo una situazione che ricorda quella realizzata nella primavera del 1974, in soli 4 giorni, da una Compagnia del 2° Reggimento Genio Pontieri.

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