I poliziotti che hanno firmato ad Ascoli per Salvini sotto inchiesta

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-02-04

Un senatore della Lega pubblica una foto che ritrae due poliziotti mentre firmano la petizione del Carroccio sul Capitano ad Ascoli Piceno. Scatta l’inchiesta e rischiano la punizione. Il senatore cancella tutto

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Paolo Arrigoni è senatore della Lega e questore a Palazzo Madama ma l’altroieri è finito sulla bocca di tutti per una fotografia pubblicata su Facebook che ritrae due agenti di polizia mentre firmano una petizione ad Ascoli Piceno a sostegno di Matteo Salvini davanti a un banchetto della Lega.

Gli agenti che hanno firmato per Salvini rischiano l’inchiesta

Le firme raccolte nell’occasione dalla Lega sono state 916 ma quelle dei due agenti sono diventate subito un caso: il regolamento di disciplina vieta espressamente manifestazioni del proprio pensiero politico in divisa. Poche ore dopo la pubblicazione dello scatto la questura di Ascoli Piceno ha fatto sapere di avere aperto un’inchiesta amministrativa per l’accertamento dei fatti. I due agenti verranno sottoposti a procedimento disciplinare e sanzionati.

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Arrigoni ieri si è reso conto soltanto dopo della gravità della situazione e ha pubblicato un pensierino riparatorio per cercare di salvare capra e cavoli, sostenendo di averla cancellata per “ragioni di privacy” (la foto è stata scattata in una piazza pubblica durante una manifestazione pubblica a cui i due evidentemente partecipavano non travisati: non c’è nessuna legge da rispettare, se non quella del buonsenso). Arrigoni si è anche dedicato al nonsense: “c’era il rischio che venisse strumentalizzata da chi non vede l’ora di infangare il lavoro delle nostre Forze dell’Ordine. Cosa che è prontamente avvenuta. Eppure quando i colleghi e le colleghe di quei due agenti vengono insultati o malmenati da spacciatori, clandestini, criminali o dai centri sociali nessuno muove un dito per esprimere indignazione…”.

Poliziotti per Salvini, petizioni per bambini

L’esponente leghista ha fatto sapere che difenderà «in ogni sede» i due agenti autori di «un atto di generosità e coraggio». Se l’atto di generosità e coraggio è la firma su una petizione senza alcun valore che pretende di salvare Salvini dal processo, allora di coraggio in Italia se ne spreca: ne hanno un sacco anche quelli del MoVimento 5 Stelle.

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I due agenti si sono ficcati nei guai per firmare una petizione senza alcun valore perché sarà un voto politico, semmai, a salvare Salvini dal processo dopo che il Capitano ha passato le giornate a dire che non aveva paura del processo.

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