Pietro Maso ricoverato in clinica psichiatrica

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-03-05

Si trova ricoverato da due giorni in una clinica psichiatrica di Verona Pietro Maso 44 anni, l’uomo che ha scontato 22 anni dei 30 di carcere cui era stato condannato per l’omicidio dei suoi genitori avvenuto a Montecchia di Crosara il 17 aprile 1991. La conferma del ricovero, come spiegano alcuni quotidiani, arriva da don …

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Si trova ricoverato da due giorni in una clinica psichiatrica di Verona Pietro Maso 44 anni, l’uomo che ha scontato 22 anni dei 30 di carcere cui era stato condannato per l’omicidio dei suoi genitori avvenuto a Montecchia di Crosara il 17 aprile 1991. La conferma del ricovero, come spiegano alcuni quotidiani, arriva da don Antonio Mazzi. Secondo il sacerdote negli ultimi giorni la situazione personale di Maso si sarebbe aggravata per una serie di problemi, dalla separazione, all’instabilità economica, alla disoccupazione. Don Mazzi ha confermato la disponibilità ad ospitare Maso nella sua comunità Exodus “perchè – ha spiegato – non bisogna lasciarlo solo”. Negli ultimi mesi, dopo il fallimento del progetto di un centro di recupero da aprire in Spagna, erano arrivati a essere molto tesi anche i rapporti tra lui e le sorelle Nadia e Laura costrette a rivolgersi alle forze dell’ordine dopo aver ricevuto, secondo l’accusa, alcune minacce di morte dal congiunto.

Papa: Pietro Maso, gli ho scritto una lettera,mi ha chiamato
Pietro Maso in una foto tratta dal servizio del settimanale CHI

Nei giorni scorsi i carabinieri di San Bonifacio avevano intensificato i controlli a protezione delle due donne. A fine dicembre Nadia Maso incontrò il fratello nella sede di Telepace a Cerna (Verona) dove l’uomo ancora lavorava e ne rimase sconvolta. “L’ho visto in uno stato confusionale e di onnipotenza – aveva ricordato la donna – L’ho trovato con deliri euforici che mi hanno lasciato basita e spaventata e mi hanno ricordato lo stato in cui versava nel 1991 prima degli omicidi”. A metà gennaio Maso in un’intervista al settimanale “Chi” raccontò di aver scritto una lettera al Papa in cui si scusava per quello che aveva fatto e di aver ricevuto qualche giorno dopo una telefonata dal Pontefice

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