Il piano green da mille miliardi della Commissione Europea

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-13

Mille miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni, di cui 100 destinati alla riconversione economica delle aree maggiormente dipendenti dalle industrie inquinanti attraverso un «Fondo per la transizione giusta», regole meno severe sugli aiuti di Stato per gli interventi pubblici nei settori eco-sostenibili

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La Stampa oggi illustra il piano green della Commissione Europea, che prevede mille miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni, di cui 100 destinati alla riconversione economica delle aree maggiormente dipendenti dalle industrie inquinanti attraverso un «Fondo per la transizione giusta», regole meno severe sugli aiuti di Stato per gli interventi pubblici nei settori eco-sostenibili. In totale almeno un quarto del bilancio Ue verrà destinato a progetti «verdi», un coordinamento annuale con i governi per definire nel quadro del semestre europeo gli interventi necessari. Eccolo il «Piano di investimenti per una Ue sostenibile», il progetto della Commissione europea che verrà presentato domani a Strasburgo. Marco Bresolin spiega:

La Commissione propone di dedicare «almeno il 25%» del bilancio Ue per gli investimenti in settori verdi. Ma non basta. Con questa proporzione, secondo Bruxelles da qui al 2030 ci sarebbero a disposizione 485 miliardi di euro. Non sarebbero sufficienti per raggiungere gli obiettivi climatici intermedi (entro il 2030 l’Ue vuole ridurre del 40% le emissioni di CO2 e portare la quota di energie rinnovabili al 32%). Per questo servono ulteriori fondi.

Altri 115 miliardi arriveranno dal cofinanziamento nazionale nel quadro dei vari programmi legati ai fondi strutturali europei, il resto arriverà invece dai finanziamenti della Banca europea per gli investimenti (Bei) e dai privati attraverso il piano «InvestEU». Si tratta di un programma di investimenti che, grazie all’effetto leva, mobiliterà 650 miliardi totali nei prossimi 7 anni: la Commissione vuole che almeno il 30% di questi finisca nel settore «green». Si tratta di 195 miliardi da qui al 2027, che diventerebbero 280 miliardi se si prende in considerazione il periodo fino al 2030.

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Commissione europea, il piano green (La Stampa, 13 gennaio 2020)

A completare la dotazione finanziaria di 1.000 miliardi ci sarà anche un nuovo «Fondo per la transizione giusta», un meccanismo creato per attutire i costi economici e sociali della riconversione energetica nelle aree più dipendenti dalle industrie inquinanti. Dovrebbe generare 100 miliardi di euro da qui al 2027 (che salirebbero a 143 nell’intero decennio), da distribuire alle regioni più colpite. Per questo da settimane è già in corso un braccio di ferro tra i governi per accaparrarsi le risorse.

La Commissione non farà i nomi delle aree che più hanno bisogno: spetterà ai governi farlo dopo aver preparato «piani dettagliati sul processo di transizione e sulle azioni specifiche per raggiungere la neutralità climatica». Nel documento vengono però fissati i criteri per poter aver accesso ai fondi, che finiranno sì alle zone più dipendenti dall’industria del carbone, ma anche a quelle che ospitano imprese altamente inquinanti. È il caso dell’ex Ilva, per esempio. Le fette più grandi della torta, comunque, andranno alla Polonia e alla Germania.

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