Il piano di Conte per i risparmiatori di Banca Etruria e delle venete

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-05-25

Un documento ipotizza il risarcimento dei piccoli azionisti coinvolti nei crack delle banche e mette in preventivo una spesa di 500 milioni. Ma si deciderà tutto nella prossima Legge di Bilancio

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«Concluderò questa giornata incontrando una delegazione di risparmiatori che hanno sofferto per il default di alcune banche: queste persone hanno il diritto di essere ascoltate dalle istituzioni, chiedono il rispetto dei loro diritti e che il loro risparmio venga tutelato»: il primo giorno di consultazioni del professor Giuseppe Conte si conclude con un annuncio che riguarda gli obbligazionisti di Banca Etruria, di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.

Il piano di Conte per i risparmiatori di Banca Etruria e delle venete

Il gesto di Conte è soprattutto simbolico: prima ancora di mettersi al lavoro, il premier pone se stesso e il suo esecutivo dal lato opposto a quello in cui stanno banche ed establishment. Un’immagine che suona da manifesto programmatico, prima che si passi a misurarsi davvero con la sfida di governare. E che contiene un’importante distinzione rispetto a quanto fatto dai governi precedenti: il documento con una serie di proposte per il risarcimento dei coinvolti nei crack delle banche vuole risarcire non solo tutti gli obbligazionisti al 100%, ma anche gli azionisti, ovvero i detentori di titoli di proprietà delle aziende creditizie fallite.

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Gli obbligazionisti subordinati delle banche risolte (Corriere della Sera, 4 giugno 2017)

Spiega oggi Gianluca Paolucci sulla Stampa che però questa è una ipotesi che però rischia di far sballare i conti dei rimborsi: per Veneto Banca e Popolare di Vicenza, i due istituti dove il fenomeno dei risparmiatori-azionisti «azzerati» ha assunto le dimensioni più macroscopiche, le perdite per le famiglie sono stimate in alcuni miliardi di euro. Per questo, le proposte del documento arrivato ieri mattina sulla scrivania di Conte (solo una prima bozza, precisa una delle fonti interpellate) prevederebbe solo dei rimborsi parziali e limitati ad alcune categorie di risparmiatori.

Gli azionisti da risarcire e i conti in bilico

Il contratto prevede «anche l’utilizzo effettivo di risorse, come da legge vigente, provenienti da assicurazione e polizze dormienti». Lo strumento utilizzato finora per risarcire i risparmiatori – solo i detentori di bond subordinati – era quello del Fondo di solidarietà. Lo stato dell’arte di quanto versato è stato fotografato nel bilancio di mandato diffuso dal ministro uscente dell’Economia Pier Carlo Padoan.

obbligazionisti monte dei paschi di siena
Gli obbligazionisti del Monte dei Paschi di Siena (La Stampa, 12 luglio 2016)

Per i casi di risoluzione e per quelli di liquidazione delle banche venete – si legge nel documento – gli investitori al dettaglio che hanno acquistato queste obbligazioni e possono dimostrare la violazione delle regole di correttezza da parte della banca possono ottenere il rimborso grazie al Fondo di solidarietà alimentato dal sistema bancario e gestito dal Fondo interbancario di tutela dei depositi: “grazie a questo meccanismo, sono già stati rimborsati, per le quattro banche regionali (CariChieti, CariFerrara, Banca Marche e Banca Etruria), circa 167 milioni di euro a fronte della liquidazione di più di 14.000 istanze sulle circa 16.000 pervenute”. Per Veneto Banca e Popolare Vicenza gli obbligazionisti subordinati al dettaglio hanno potuto presentare domanda di indennizzo forfettario fino al 30 settembre 2017: il Fitd ha comunicato 8.090 istanze per poco meno di 50 milioni. Per MPS è stata introdotta una forma di compensazione basata su una transazione proposta dalla banche, che interessa strumenti finanziari subordinati per circa 2,2 miliardi.

I conti dormienti, un classico della politica italiana

Le quattro associazioni sono state ricevute per poco più di un’ora dopo le 20. Hanno partecipato Giovanna Mazzoni (Uniti per il Fondo), per le quattro banche, Andrea Arman (Azionisti Associati) per le banche venete, Letizia Giorgianni (Vittime del salva-banche) e Patrizio Miatello (Ezzelino III da Onara). Ma quando si agirà? Ieri si parlava della prossima legge di bilancio e di una spesa calcolata intorno ai 500 milioni di euro. Le coperture già sono un classico: anche all’epoca di Berlusconi il ministro Giulio Tremonti tirava fuori i “conti dormienti” quando si dovevano cercare le coperture per qualche provvedimento: oggi finiscono in un fondo per risarcire i risparmiatori truffati.

quattro banche
Gli obbligazionisti subordinati delle quattro banche (Il Messaggero, 10 febbraio 2016)

Di certo c’è che per adesso i risparmiatori hanno visto riconosciute le loro ragioni: mercoledì scorso il presidente del Comitato difesa risparmiatori Banca Etruria di Pizzoli Domenico Ioannucci in sede di arbitrato presso l’ANAC ha visto riconoscere il 100 per cento della sua perdita di obbligazionista. Gli altri obbligazionisti hanno invece scelto di procedere con il giudizio penale o con l’indennizzo automatico che di fatto però ha ristorato i risparmiatori solo l’80 per cento delle somme perse.

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