Il pagamento della cassa integrazione non arriva in tempo per colpa di un cavillo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-20

L’istituto di previdenza, denunciano i professionisti, sta respingendo le richieste. Il motivo è tecnico. Una volta terminate le prime 14 settimane di cassa, è possibile chiederne 4 aggiuntive. In attesa dell’autorizzazione c’è l’anticipo. Il problema è sorto nel conteggio delle settimane: i datori di lavoro escludono la domenica dalle richieste, essendo festivo, ma così facendo per l’Inps i giorni a disposizione non sono totalmente esauriti e questo in automatico blocca la domanda per le settimane successive

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Il governo aveva promesso pagamenti più veloci per la cassa integrazione, ma un cavillo sta mandando in tilt i consulenti del lavoro. Spiega oggi La Stampa che l’anticipo del 40% che l’Inps dovrebbe versare ai lavoratori entro quindici giorni dalla ricezione della domanda, uno strumento voluto dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per aiutare milioni di cittadini in crisi di liquidità, nella maggior parte dei casi è fermo al palo.

L’istituto di previdenza, denunciano i professionisti, sta respingendo le richieste. Il motivo è tecnico. Una volta terminate le prime 14 settimane di cassa, è possibile chiederne 4 aggiuntive. In attesa dell’autorizzazione c’è l’anticipo. Il problema è sorto nel conteggio delle settimane: i datori di lavoro escludono la domenica dalle richieste, essendo festivo, ma così facendo per l’Inps i giorni a disposizione non sono totalmente esauriti e questo in automatico blocca la domanda per le settimane successive.

«È una situazione impossibile. Nessuna azienda ha chiesto la cassa integrazione per un giorno festivo» attacca Luisella Fassino, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino. Per lei, che ha seguito da vicino i giorni della grande paura e i ritardi nelle risposte da parte dello Stato, la situazione dei sussidi è ben lontana dall’essere risolta. «Siamo vicini alla paralisi, ci sono disposizioni che rasentano la follia e non riusciamo a seguire tutte le regole. È una parola che non avrei mai voluto usare: ma siamo nell’incertezza assoluta».

quanto ci perdono i dipendenti con la cassa integrazione
Quanto ci perdono i dipendenti con la cassa integrazione (fonte: Fondazione Studi Consulenti del Lavoro)

I professionisti, alle prese con la valanga di scadenze, chiedono semplicità. «Le disposizioni uscite tra marzo e luglio rinviano a circa mille atti normativi, si cita anche un Regio Decreto del 1910. Le ultime misure sono più corpose di una legge di bilancio». E intanto le code si allungano, e spuntano le beffe.

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