Perché i 49 milioni di debito della Lega sono diventati 18

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-20

Il Carroccio ha semplicemente applicato la funzione matematica dell’«attualizzazione»: con una serie di coefficienti standard è possibile stabilire come il valore d’una somma di denaro cambierà nel tempo, e in particolare di determinare «ad oggi» quanto valgono flussi finanziari che si materializzeranno in futuro

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Ettore Livini e Matteo Pucciarelli su Repubblica hanno parlato di miracolo finanziario: i 49 milioni che la Lega deve restituire allo Stato si sono ridotti a 18,4. Nei conti del partito di Salvini, si legge, “L’importo originale di 48.969.617 oggetto del provvedimento penale – recita il fascicolo – è stato iscritto alla voce altri debiti al valore attualizzato di 18.421.587,67 milioni” al netto dei 3,35 milioni “già sequestrati sui conti correnti della Lega Nord”. Il pagamento dilazionato e senza alcun interesse riduce il costo reale per la Lega (ai valori di oggi) di oltre 30 milioni. Matteo Indice sulla Stampa spiega perché è successo:

Dai bilanci del partito, pubblicati negli ultimi giorni sul sito leganord.org, si scopre che la somma, proprio perché scaglionata senza interessi in oltre 75 anni con tranche da 600 mila euro all’anno, al momento rappresenta un debito «reale» di poco superiore a un terzo. E come tale viene inserito nei consuntivi ufficiali. «L’importo originale di 48.969.617 euro oggetto del provvedimento penale – si legge nei documenti pubblicati online – è stato iscritto alla voce “altri debiti” al valore attualizzato di 18.421.587,67, al netto dei 3,35 milioni già sequestrati sui conti correnti della Lega Nord (con un blitz delle Fiamme gialle a settembre 2018, ndr)».

lega nord report 49 milioni - 1

Come è successo? Il Carroccio ha semplicemente applicato la funzione matematica dell’«attualizzazione»: con una serie di coefficienti standard è possibile stabilire come il valore d’una somma di denaro cambierà nel tempo, e in particolare di determinare «ad oggi» quanto valgono flussi finanziari che si materializzeranno in futuro.

È evidente che i 49 milioni di euro, da restituire senza pagare «interessi», perdono valore via via che passano gli anni. E le formule fissate e utilizzabili legalmente anche secondo l’Organismo italiano di contabilità, consentono di ricalcolarli «ad oggi» come se valessero poco più di 18. L’elemento cruciale resta il tasso zero, sebbene fonti della Guardia di finanza si tengano lontane dall’utilizzo di questo termine: «Quella che sta avvenendo in Liguria – spiegano – non è una vera rateizzazione, ma una particolare forma esecutiva d’un sequestro giudiziario cautelare (il denaro viene incamerato prima che diventi definitiva la confisca, per evitare che nel frattempo sparisca del tutto, ndr). E in procedure del genere i tassi d’interesse non sono contemplati».

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