Fact checking
Perché ai partiti non conviene corteggiare i No-vax
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-07-14
Prima il M5S e adesso Berlusconi: uno alla volta i principali partiti politici stanno scaricando il movimento free-vax riposizionandosi su posizioni più moderate. I Genitori Preoccupati non la prendono bene ma ormai gli restano solo il Senatore Pepe e qualche associazione di consumatori
Il popolo dei No-Vax non ci sta. A farsi chiamare No-Vax anche se di fatto il rifiuto delle vaccinazioni significa “no vaccinazioni” e nulla di più. E così si fanno chiamare Free-Vax. Perché quando non c’era l’obbligo (che in realtà c’è sempre stato tranne in Veneto) il problema erano i vaccini. Ora che l’obbligo è stato potenziato a turbare i sonni dei Genitori Preoccupati™ è l’obbligatorietà. La sostanza non cambia, la lotta è più “accettabile” perché i genitori sono convinti di lottare per la libertà e non mossi da spirito antiscientifico.
Il MoVimento 5 Stelle è contro l’obbligatorietà ma anche contro la libertà di scelta
La questione insomma è puramente di marketing. E si va a scontrare con un’altra forma di marketing, ben più potente: la propaganda dei partiti politici. In molti hanno deciso di scaricare i genitori no-vax. Tra i primi a farlo il MoVimento 5 Stelle che affidandosi a Guido Silvestri ha reso noto di essere a favore dei vaccini e della massima copertura vaccinale. Il che vuol dire che quasi tutti dovranno vaccinarsi. Qualche perplessità rimane sull’obbligatorietà, contemplata unicamente per prevenire situazioni di emergenza (ad esempio l’attuale tasso di copertura contro il morbillo). Ma in ogni caso la posizione ufficiale del M5S è che tutti devono essere vaccinati e che l’esenzione rimarrà un’eccezione e non la regola. In poche parole per il MoVimento 5 Stelle più che di libertà di scelta si parla di permesso a non vaccinare. Insomma per poter non vaccinare i propri figli si dovrà prima ottenere il permesso a farlo. Permesso che verrà rilasciato dopo un “percorso educativo”.
Qualche giorno fa la senatrice Elena Fattori, che ha lavorato con Silvestri alla posizione ufficiale del M5S sui vaccini ha ringraziato pubblicamente Alice Pignatti dell’associazione “Io Vaccino”. Si tratta di un’associazione che da mesi sta facendo una campagna d’informazione sulla necessità e l’importanza delle vaccinazioni. In particolare la Pignatti è stata qualche tempo fa promotrice di una petizione per chiedere alla Regione Emilia Romagna la reintroduzione dell’obbligo vaccinale per l’ingresso a scuola.
Tutto questo concorre a creare uno certo spaesamento nella base pentastellata. E molti non sono affatto contenti della posizione ambigua del M5S che è contrario al DL Lorenzin ma che al tempo stesso non è troppo favorevole alla libertà di scelta. Come racconta oggi Ilario Lombardo sulla Stampa questo malcontento si è tradotto in un bombardamento di messaggi e telefonate alla segreteria del gruppo parlamentare del M5S al Senato.
Anche se la Fattori precisa che – a differenza della Pignatti – loro non sono per l’obbligo la senatrice afferma che la “raccomandazione non è libertà di scelta“. Insomma che i Genitori Preoccupati™ siano no vax o free vax cambia poco. La libertà di scelta non è prevista nemmeno dal MoVimento 5 Stelle. Ne consegue che nei vari gruppi dove i free-vax si uniscono per la libertà di scelta in molti siano scontenti e infuriati per la decisione del MoVimento. Il motivo è che – anche se qualcuno la considerava una sciocchezza – il MoVimento 5 Stelle è stato a lungo contro i vaccini e le vaccinazioni obbligatorie. E questo forse qualche studioso non se lo ricorda ma gli elettori del M5S lo hanno ben presente. E si sono pure accorti che nel programma Salute del MoVimento, votato a fine giugno, dei vaccini (obbligatori o meno) non c’è traccia.
Tutti contro Berlusconi e i vaccini
Ma il popolo no-vax/free-vax è composto da un elettorato fluido. Persone che ieri minacciavano di non votare più M5S oggi magari minacciano di non votare più Forza Italia. E magari non hanno mai votato né l’uno né l’altra. Ma è solo un dettaglio. Perché quello che conta è fare attività di lobbying e ricordare ai politici che sono lì “per merito nostro”. Ovviamente i politici però si sono fatti due conti e hanno visto che gli aderenti del movimento contro i vaccini non sono così tanti da cambiare l’esito delle elezioni politiche. Curiosamente il massimo che i no-vax possono fare è mettere a rischio la salute pubblica. Ma se lo facessero come arma di protesta passerebbero dalla parte del torto.
E così ieri Silvio Berlusconi ha deciso di sostenere la battaglia del governo, spiegando che Forza Italia – pur essendo contraria al sistema delle sanzioni – è a favore del DL Lorenzin perché è una misura giusta e di buon senso.
E così come le onde del mare che incessantemente si abbattono sulle sponde il popolo dei free-vax si è scagliato questa volta contro Berlusconi nell’ingenua speranza di fargli cambiare idea.
Non mancano quelli che scrivono mail accorate ai senatori di FI per ricordare loro che “il Paese reale sta andando in direzione della democrazia partecipata, tu stai andando in un’altra direzione”. Ma il punto è che a conti fatti i numeri dei free-vax contano davvero poco dal punto di vista elettorale. Insomma, anche se davvero andassimo “in direzione della democrazia partecipata” (qualsiasi cosa voglia dire) probabilmente i rumorosi no-vax sarebbero messi in minoranza.
Ma forse i partiti politici (o almeno la maggior parte di essi) hanno capito che condurre una battaglia contro la scienza e contro la medicina non paga.
C’è chi si lamenta che “dal Sud siamo in pochi a chiamare” e ricorda che per Forza Italia i voti dei siciliani sono molto importanti quindi bisogna farsi sentire e far capire ai politici che “i loro voti non sono al sicuro”.
Altri propongono di boicottare Sky e Mediaset Premium. Ovviamente facendo un po’ di confusione su quando sarebbe entrata in vigore la riforma costituzionale bocciata al referendum del 4 dicembre. Ma ormai è tardi, FI e M5S hanno capito che sul tema dei vaccini ci si giocano le elezioni e la possibilità di andare al governo. E a quanto pare i voti di chi è a favore dell’obbligatorietà o in ogni caso non è no-vax sono di più di quelli di chi va a Pesaro o a Roma a manifestare con Povia raccontandoci la bufala che i vaccini causano l’autismo e che di vaccino si muore.
Foto copertina via Facebook.com