La posizione ufficiale del M5S sui vaccini

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-05-04

Beppe Grillo sui vaccini ha cambiato idea: ora è a favore dei vaccini. Sul Blog Guido Silvestri illustra la posizione ufficiale del M5S sulle vaccinazioni pediatriche. Spiegando ai consiglieri regionali pentastellati che in certi casi è doveroso reintrodurre l’obbligo vaccinale per l’accesso a scuole e asili.

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Finalmente oggi dopo tanta attesa siamo in grado di conoscere la posizione ufficiale del MoVimento 5 Stelle sui vaccini. Grillo, come ha detto la senatrice Fattori, “ha cambiato idea sui vaccini” e da oggi è a favore. Questo significa che fino a ieri era contro. Ma lasciamo perdere queste “sciocchezze” e pensiamo al presente. A enunciare il nuovo corso del M5S sui vaccini è Guido Silvestri  specialista in Immunologia Clinica, Medicina Interna ed Anatomia Patologica alla Emory University di Atlanta. E c’è qualche sorpresa per i consiglieri regionali pentastellati.

Il nuovo approccio del MoVimento 5 Stelle alle vaccinazioni pediatriche

La buona notizia è che ora tutti possono leggere cosa pensa oggi il M5S rispetto le vaccinazioni in età pediatrica. E il pensiero del M5S non è affidato al guru di turno con laurea all’Università della Strada ma ad un vero ricercatore. Ed infatti Silvestri mette subito in chiaro alcuni punti basati su dati scientifici. Ad esempio Silvestri spiega perché è necessario che la copertura vaccinale sia al di sopra del 95%. Oppure ribadisce che “il rapporto costo/beneficio delle vaccinazioni è tra i più vantaggiosi che si possono osservare in medicina”. Ce n’è anche per lo studio fraudolento di Andrew Wakefield sulla correlazione tra vaccini autismo (non esiste). E riguardo le reazioni avverse Silvestri dice chiaramente che

la esagerazione degli effetti avversi dei vaccini fatta sulla base di considerazioni non-scientifiche rappresenta un grave atto di irresponsabilità morale, sociale, ed ovviamente professionale nel caso che queste esagerazioni vengano dal personale sanitario.

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Non possiamo non essere felici che il M5S finalmente prenda atto di quello che molti professionisti della medicina dicono da anni. Meglio tardi che mai. Forse oltre ai vaccini ora il M5S rivedrà la sua posizione sugli scienziati e i professoroni. O almeno speriamo che lo faccia. Se non altro da oggi il M5S non dirà più che “i vaccini sono un regalo alle case farmaceutiche”. Perché Silvestri questo non lo dice. Anche perché la sua area di expertise è lo sviluppo pre-clinico dei vaccini.

La proposta del M5S sui vaccini

Una volta fatte le doverose premesse a difesa dei vaccini Silvestri illustra quella che sarà la posizione del MoVimento. Come già detto ci sono due approcci differenti: uno basato sull’obbligatorietà e uno basato sulla raccomandazione. In Italia attualmente vige l’obbligo vaccinale in tutte le regioni tranne il Veneto che dal 2008 ha deciso di abolirlo lasciando completa libertà di scelta ai genitori. I risultati in Veneto non sono incoraggianti e per certe malattie il calo della copertura vaccinale è sensibilmente superiore a quella registrata nelle regioni dove formalmente vige l’obbligo vaccinale.

In ogni caso ciascuno dei due approcci presenta i suoi pro e i suoi contro ed è perfettamente legittimo discuterne. Silvestri specifica che l’obbligo vaccinale non verrà eliminato ma che si procederà per gradi, sperimentando il ricorso alla raccomandazione dei vaccini in “regioni pilota”. Curiosamente gli argomenti ufficiali del M5S non tengono conto di quelli – altrettanto ufficiali – espressi dal M5S Europa qualche tempo fa. Silvestri ad esempio non parla di “vaccinare meno, vaccinare meglio” e nemmeno propone di evitare vaccinazioni multiple (o l’esavalente). Silvestri non dice nemmeno – come fa anche il M5S Lazio – di adottare uno schema di vaccinazioni “personalizzato”.

I quattro punti fondamentali dell’approccio basato sulla raccomandazione

La domanda che tutti ci facciamo a questo punto è: come passare dall’obbligo alla “raccomandazione”? L’Italia non è certo la Svezia e il rischio che l’abolizione dell’obbligo venga percepito come un “liberi tutti” è più alto nel nostro Paese che in altri dove i cittadini sono più responsabili. Per Silvestri ci sono quattro punti fondamentali non negoziabili da seguire. Non negoziabili significa che non possono essere oggetto di “opinioni”, obiezioni di coscienza e quant’altro.
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I due più interessanti sono il terzo e il quarto. Il terzo prevede che in caso di outbreak epidemici possano essere reintrodotte alcune azioni coercitive “come ad esempio il possesso del certificato di vaccinazione come requisito di ammissione a scuole ed asili”. Secondo Silvestri l’attuale outbreak epidemico di morbillo giustifica l’adozione di misure di obbligatorietà specificatamente al vaccino contro il morbillo. Tutti ci ricordiamo invece la feroce opposizione del MoVimento 5 Stelle la reintroduzione dell’obbligo per l’iscrizione all’asilo in Emilia Romagna, in Toscana, in Lazio e in Puglia. Davide Barillari, portavoce in Regione Lazio, era addirittura andato a manifestare con i genitori antivaccinisti contro la proposta di legge pro-vaccini. Alla luce dei fatti fin qui esposti erano tutte sciocchezze.

Cosa comporterà “non-vaccinare”?

Molto interessante anche l’approccio del M5S alla “non vaccinazione”. Non vaccinare non può essere considerata – scrive Silvestri e quindi il M5S – una scelta di default. Al contrario: il genitore dovrà ottenere il “permesso” a non vaccinare. In pratica per poter non vaccinare i propri figli si dovrà ottenere una sorta di esenzione che verrà rilasciata dopo un “percorso educativo”. Percorso che comprende “almeno due visite mediche” e la visione “di appropriato materiale educativo”. Insomma se davvero verrà implementata la proposta di Silvestri non vaccinare sarà più difficile e non più facile. Scommettiamo che gli antivaccinisti parleranno di campi di rieducazione in stile nordcoreano? Lo facciano pure, così ci facciamo due risate.

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Dal documento “Vaccini sì, vaccini no. Facciamo chiarezza” a cura degli europarlamentari europei M5S

Chi ritiene che l’approccio ai vaccini basato sulla raccomandazione sia l’ammissione che nei vaccini c’è qualcosa che non va si sbaglia. L’approccio basato sul principio della raccomandazione conclude Silvestri “non è, né può essere in alcun modo percepito come un atteggiamento dubbioso o agnostico della legge nei confronti dell’utilità dei vaccini – atteggiamento, che, come già detto prima non ha alcuna ragione scientifica di essere”. Tutti quelli che fino ad ora hanno alimentato dubbi e sfiducia nei confronti dei medici dovrebbero farsi un bell’esame di coscienza.

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