Tra gaffe e svarioni: chi sono i tre “patrioti” proposti dalla destra per il Quirinale

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-01-25

Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti sono i nomi proposti dalla coalizione del centrodestra come candidati per il Quirinale: ognuno di loro si è macchiato di almeno un’uscita a dir poco “infelice” ed incompatibile con la possibilità di diventare prima carica dello Stato

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Dalla conferenza stampa nell’Auletta di gruppo per la presentazione dei nomi del centrodestra per il Colle sono emerse tre personalità che Salvini, Meloni e Berlusconi proveranno a proporre al centrosinistra per un accordo: sono l’ex senatore di FI e Presidente del Senato nella XIV Legislatura Marcello Pera, dell’assessora al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti e di Carlo Nordio, ex procuratore aggiunto della Procura di Venezia. “Nessuno di loro – ha detto Salvini – ha una tessera di partito ma hanno ricoperto ruoli importanti”. Nomi che per la coalizione a trazione leghista sono autorevoli al punto da poter mettere tutti d’accordo, ma che nei fatti vantano un passato di opinioni inaccettabili per qualcuno che intenda ricoprire la più alta carica dello Stato.

Marcello Pera e la paura per un’Europa “meticcia”

Era l’agosto del 2005 e un intervento di Marcello Pera al Meeting di Rimini fece particolarmente scalpore. Da presidente del Senato in carica, parlò di multiculturalismo in questi termini: “Non c’è altra strada, o ci impegniamo a integrare gli altri facendoli diventare cittadini della nostra civiltà – la nostra educazione, la nostra lingua, la coscienza della nostra storia, la condivisione dei nostri principi e valori – oppure la partita dell’integrazione è perduta. L’immigrazione incontrollata dà luogo ad una popolazione di meticci”. Per il candidato presente nella “rosa” di nomi del centrodestra per il Quirinale da proporre a Partito democratico e Movimento 5 Stelle l’occidente stava attraversando una grave crisi morale mentre “i nemici esterni hanno dichiarato una guerra santa, come dicono i terroristi islamici”. Un trionfo di xenofobia e visione retrograda del mondo che appariva obsoleta già nel 2005. Valeria Rossi Dragone, allora presidente del Centro italiano aiuti all’infanzia (Ciai) parlò di discorso “preoccupante” e si disse “orgogliosa di affermare che, le nostre, sono famiglie ‘meticce’; famiglie create con la consapevolezza e senza la paura di ‘mischiarsi’, nelle quali la differenza viene sempre considerata un valore, un accrescimento”.

Letizia Moratti e i vaccini in base al Pil

Per quanto riguarda l’altra candidata del centrodestra, l’assessora al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti, esattamente un anno fa fece discutere la sua proposta – rivolta all’allora commissario per l’emergenza Arcuri – di introdurre quattro parametri per stabilire le dosi di approvvigionamento dei vaccini anti-covid, dei quali stava prendendo il via la distribuzione: densità abitativa della regione, Pil, la maggiore mobilità e quanto il territorio sia stato colpito dalla pandemia. Alla parola “Pil” molti storsero il naso e accusarono Moratti di voler favorire le regioni più ricche. “Non ho mai pensato – si difese in Consiglio comunale – di declinare vaccini e reddito: il Pil è un indicatore economico-finanziario che attesta l’attività in una Regione che è il motore dell’Italia”. Moratti precisò che si trattava soltanto di punti “da sviluppare in sede di conferenza Stato-Regioni per il miglioramento del piano vaccinale”.

Carlo Nordio e la pedofilia “orientamento sessuale”

Più recente invece l’uscita imbarazzante di Carlo Nordio, che nel giugno dello scorso anno durante un’audizione della Commissione Giustizia del Senato aveva definito la pedofilia un “orientamento sessuale” per attaccare il Ddl Zan. “Quando si parla di orientamento sessuale si dà una definizione spuria estremamente ambigua che minaccia di ritorcersi contro le intenzioni del legislatore”, disse. “Se una persona dicesse ‘io i pedofili li metterei tutti al muro’ – spiegò – sarebbe incriminabile in base al ddl Zan, perché la pedofilia è un orientamento sessuale. È un orientamento perverso, ma noi sappiamo che non c’è nulla di più volatile della concezione del sesso che noi abbiamo”.

 

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