Per il M5S adesso il problema è Berlusconi al Quirinale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-15

Giuseppe Brescia e l’alleanza con il “partito di Bibbiano”: «Abbiamo fatto un governo con la Lega, non abbiamo difficoltà a dialogare con qualcun altro se i temi restano al centro»

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Un’interessante intervista di Matteo Pucciarelli all’onorevole del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Brescia potrebbe essere in qualche modo anticipatrice di come il M5S intende far digerire ai suoi elettori l’alleanza con il PD che si avvicina a grandi passi. Ovvero agitando lo spauracchio di Berlusconi presidente della Repubblica, un’ipotesi del tutto peregrina che finora non è mai stata sul tavolo dell’alleanza di centrodestra (e che non vedrebbe certo felici Salvini e Meloni):

Qual è l’esito di questa crisi per voi più favorevole?
«Noi siamo ad un passo dal portare a casa una riforma epocale. Chi vuole dialogare con noi deve passare dal suo sì al taglio dei parlamentari».

Eccezion fatta per la Lega.
«La loro parola non vale più nulla».

Quindi parliamo del Pd, no?
«Tutto il centrosinistra. Ci interessa trovare il modo per non aumentare l’Iva al 25 per cento. Dopodiché si potrebbe andare a votare oppure investire su un progetto a medio-lungo termine: penso alla legge elettorale che va collegata alla riduzione dei parlamentari, all’elezione del presidente della Repubblica. Silvio Berlusconi al Quirinale è terrorizzante».

Si noti anche l’incredibile risposta di Brescia alla domanda sul “partito di Bibbiano”: dice che lui personalmente quelle cose non le ha mai dette, come se il fatto che le abbia dette Di Maio non necessiti di una risposta nel merito:

Quindi l’idea di un governo di legislatura lanciata da Bettini del Pd vi trova d’accordo?
«Un passo alla volta, di certo non vogliamo vivacchiare per fare durare la legislatura. Abbiamo fatto un governo con la Lega, non abbiamo difficoltà a dialogare con qualcun altro se i temi restano al centro».

Col Pd, il “partito di Bibbiano”?
«Mah, io per esempio non sono mai uscito su questa storia. Siamo rimasti tutti coinvolti nel clima di eterna di campagna elettorale, dobbiamo tornare a pensare non ai consensi ma ai problemi dei cittadini».

Però il centrosinistra dovrebbe votare la sfiducia a Conte, il vostro premier.
«Il problema non è quello ma come ci si pone nei suoi confronti, l’atteggiamento in aula. Riconoscere un valore alla sua figura, che ha un alto gradimento, e portargli rispetto: questo è fondamentale».

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