Economia
Pensioni, quota 100: i requisiti
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2018-10-17
Scaglionamento in quattro finestre l’anno. Torna l’opzione donna con l’assegno calcolato a mezzo contributivo
Il Messaggero oggi riepiloga i requisiti necessari per quota 100, ovvero la riforma delle pensioni che dovrebbe superare la legge Fornero secondo le intenzioni di Lega e MoVimento 5 Stelle:
Dal 2019 dunque sarà possibile lasciare il lavoro con 62 anni di età e 38 di contributi. Strettamente parlando non si tratta di una quota, perché entrambi i requisiti devono essere soddisfatti e dunque, ad esempio, chi ha 38 anni di contributi ma non i 62 di età dovrà attendere comunque di compierli. E viceversa.
Questo schema penalizza (o meglio non agevola) i lavoratori precoci, che avendo iniziato a versare contributi magari anche a 16 anni ed avendo poi lavorato ininterrottamente si trovano ad averne accumulati 38 anche molto prima del sessantesimo compleanno: quindi non potranno sfruttare la novità appena introdotta e dovranno aspettare la pensione anticipata “classica” con circa 43 anni di contributi.
Una volta maturati i requisiti, occorrerà aspettare che si apra una delle quattro finestre: presumibilmente si tornerà al sistema in vigore fino al 2008, con il quale ad esempio se la finestra è ad aprile chi raggiunge il traguardo a febbraio attenderà due mesi, chi è nato a marzo uno e così via.
Un’altra novità che è già inclusa nel contratto di governo riguarda la cosiddetta “opzione donna” ovvero la possibilità per le lavoratrici di accedere alla pensione anche prima dei 60 anni, con 35 di contributi, ma con l’assegno calcolato in base al meno favorevole sistema contributivo. Questo canale si era esaurito nel 2016, ora verrà prorogato: stando al comunicato di Palazzo Chigi, la soglia di età sarà fissata a 58 anni per le dipendenti e a 59 per le autonome, anche se si valuta lo slittamento ai 60 anni.