«Voglio Salvini ministro dell’Economia»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-07-11

Il senatore M5S Gianluigi Paragone invoca la soluzione forte per via XX Settembre e chiede più coraggio al leader leghista

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Gianluigi “Bombatomica” Paragone oggi in un’intervista rilasciata al Tempo piazza la bomba (e scappa): Matteo Salvini dovrebbe diventare ministro dell’Economia per fare la flat tax e dare una svolta coraggiosa al governo Conte.

Questo è il coraggio della politica. Se vuoi essere governo del cambiamento, devi avere coraggio, visione e una prospettiva lunga. Io mi auguro che la prossima manovra abbia davvero una forza espansiva, che faccia una riforma fiscale fatta bene che però metta in galera gli evasori. Devi provare a scommettere su questo Paese, essere ambiziosi.

E tu questa grande visione e coraggio li vedi nel governo gialloverde?
Non li vedo nel ministro che dovrebbe dare la spinta, quello dell’Economia Giovanni Tria, che ha una concezione (lo dico senza disprezzo) ragionieristica del suo compito. Non basta. Ma Tria è stato scelto proprio come figura neutra e neutrale che non andasse male né a Matteo Salvini né a Luigi Di Maio. Ora non si può fargliene una colpa… È stato un errore. Lui ha sicuramente delle competenze, ma sono i suoi dirigenti a giocare la palla. Tria è un tecnico, e invece il governo del cambiamento deve avere un ministro politico.

Chi allora? La Lega ha vinto le europee?
Si prenda Matteo Salvini quel ministero e faccia da lì la manovra sulle tasse, rischiandoci la faccia. La grande politica è questa.

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Sarà come dici tu. Ma il film in onda è un altro: tutti i giorni una pizzicata fra Lega e M5s. Litigi continui anche su cose onestamente minime e poco interessanti.
È vero. Anche io negli ultimi giorni della campagna elettorale ho sentito il dovere di chiedere scusa agli italiani di questo. Sbagliamo a beccarci continuamente. E non riesco a capirlo, perché a un certo punto o stai dentro o vai fuori. Stare dentro dando l’impressione di essere fuori fa solo danni inutili. Invece bisogna avere coraggio sulla economia, tutti uniti.

Ma poi si muove lo spread, si agitano i mercati e anche in questo governo il coraggio viene meno…
È la paura dell’uomo nero. Come quando sei piccolo: tutti abbiamo paura del buio. Poi però si impara a stare al buio e si scopre che non c’è nulla di drammatico. È un pezzo della giornata fra i tanti, in cui non accade nulla che è ancora più nulla se puoi contare su mamma e papa e sulla tua serenità. Per non temere i mercati debbo fare capire loro che questo Stato è forte, sostenuto dal Paese.

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