Papa Francesco e il selfie con la spilla «Apriamo i porti»

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-02-17

Don Nandino Capovilla, parroco a Marghera (Venezia), è il prete che ha convinto Papa Francesco a scattare il selfie con la spilla “Apriamo i porti” che oggi Avvenire, il giornale dei vescovi, ha pubblicato. «Ha visto la spilletta che tenevo in mano e gliene ho spiegato il significato», racconta don Nandino (nella foto, a destra …

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Don Nandino Capovilla, parroco a Marghera (Venezia), è il prete che ha convinto Papa Francesco a scattare il selfie con la spilla “Apriamo i porti” che oggi Avvenire, il giornale dei vescovi, ha pubblicato. «Ha visto la spilletta che tenevo in mano e gliene ho spiegato il significato», racconta don Nandino (nella foto, a destra di Bergoglio). «Così Francesco l’ha presa e si è fatto scattare una foto tenendola in mano». C’è scritto: “Apriamo i porti!”. Al pontefice, riferisce il sacerdote Veneto, «la spilla deve essere piaciuta perché ha chiesto di tenere per sé quella con cui ci ha regalato l’emozione di questa foto».

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Don Nandino Capovilla organizza da anni eventi benefici sull’accoglienza. Racconta Miopapa che ogni domenica mattina alla parrocchia della Resurrezione nel quartiere Cita di Marghera (Venezia), circa 150 persone senza dimora fanno colazione insieme a don Ferdinando (per tutti “Nandino”) Capovilla. «Tutti i giorni tanti fratelli e sorelle vengono a trovarci bussando alla porta, non come “utenti” che ricevono un servizio o la carità, ma come amici che sanno di venir ascoltati. L’ho imparato da Francesco: non basta accogliere, bisogna abbracciare!», dice con entusiasmo il parroco che dall’ottobre del 2013 guida questa comunità«Ma non mi basta: mi sento parroco anche di tutta la mia città, della mia amatissima terra di Palestina, come anche di ogni “periferia esistenziale” che riesco a raggiungere».

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