La storia di Paolo Brosio che dice “chi se ne frega” degli abusi dei preti pedofili

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-11-12

Nel raffinato ed elegante contesto della trasmissione di Barbara D’Urso il giornalista devoto alla Madonna di Medjugorje ha sbottato “chi se ne frega” mentre l’attrice Serena Grandi raccontava di essere stata molestata da un sacerdote. Oggi la spiegazione di Brosio che spiega che lui condanna gli abusi ma difende la Chiesa e i preti onesti

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Paolo Brosio è notoriamente una persona molto sensibile quando si toccano certi argomenti. Non sorprende che ieri sera durante la puntata di Live – non è la D’Urso non abbia saputo contenersi di fronte al tema dei preti pedofili. Certo, un po’ doveva aspettarselo, in fondo chi è che andrebbe a parlare di un tema molto serio, anzi serissimo e doloroso, come quello degli abusi sessuali commessi dai sacerdoti da Barbara D’Urso?

Perché perdere tempo a parlare di cose serie da Barbara D’Urso?

Nello stesso segmento del programma c’era la (ex) suora che raccontava di aver avuto due gemelli, il prete che confidava di essere andato a sposarsi alle Canarie e quello che invece ha cambiato sesso ed è diventato donna. Non mancava l’amante del prete che è rimasta incinta e quello che ha raccontato di aver fatto un filmino hard con una suora. In mezzo qualcuno ha buttato lì anche la questione dei preti pedofili, che è tutt’altra faccenda. Perché un conto è la libera scelta di adulti consenzienti, sia di farsi consacrare che di trasgredire le regole della Chiesa o decidere di abbandonare il sacerdozio.

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Un’altra invece è quella degli abusi sessuali sui minori commessi dai sacerdoti. La differenza è enorme ma nel gran varietà del programma di Barbara D’Urso un argomentazione vale l’altra. E visto che si stava parlando di quanto il sesso fosse una cosa comune anche tra preti e monache ecco spuntare fuori il prete pedofilo. E che ci siano sacerdoti che abusano dei figli o dei nipoti dei propri parrocchiani non è certo una novità ed è un fatto gravissimo. Il problema è che Brosio ha cercato di difendere la Chiesa anche in quel frangente rispondendo a Monica Villa che aveva detto che i genitori «non portano i bambini all’oratorio per paura di molestie» dicendo «chi se ne frega di questi casi, gli oratori sono pieni di gente per bene» e che dagli oratori sono usciti grandi calciatori. Ed è senza dubbio vero che la gran parte dei sacerdoti o di chi presta servizio in oratorio siano persone per bene ma è il chi se ne frega sugli abusi che ha ovviamente sollevato un vespaio di polemiche.

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A Brosio non la si fa, perché ha capito subito che in un programma in cui si parlava di sesso&chiesa l’obiettivo era quello di parlare «solo delle cose negative»In un comunicato pubblicato oggi pomeriggioApriti cielo: tutti hanno accusato Brosio dicendo che stava coprendo gli abusi sessuali. il giornalista si difende spiegando di «aver preso con forza le difese della mia religione sostestenendo in sintesi che non si può parlare solo di episodi drammatici e vergognosi». Rispetto all’episodio che ha scatenato la tanto attesa rissa verbale nel salotto televisivo della D’Urso Brosio si difende così:

E veniamo al punto cruciale: di fronte all’ennesimo racconto dello stesso episodio dell’attrice Serena Grandi che era stata costretta baciarsi con un’altra bambina dal suo parroco, ed essendo lo stesso racconto più volte fatto e rifatto, detto e ridetto e ripetuto nella stessa serata, e dopo che più volte avevo detto che chi subisce deve denunciare e fare nomi e cognomi, mi è uscito proprio dal cuore la parola “chi se ne frega” ma non per coprire bensì per rimarcare l’inutilità dello stesso racconto se poi non si procede con la denuncia facendo nomi e cognomi. Pareva infatti che il racconto venisse ripetuto solo per rimarcare ulteriormente ed arricchire le accuse alla chiesa come si trattassero di più episodi diversi.

Brosio se la prende perché nel programma della D’Urso verrebbero strumentalizzati certi racconti e altri verrebbero ripetuti all’infinito (la Grandi aveva già raccontato la sua drammatica esperienza) senza mai arrivare al dunque. Può anche essere così. Ciò non toglie che accorgersene dopo aver partecipato ad una trasmissione (ben sapendo l’argomento e gli ospiti) che non è certo famosa per la qualità delle sue inchieste o dei suoi servizi giornalistici denota nel migliore dei casi una notevole dose di ingenuità da parte di Brosio. Chissà che la prossima volta sia più attento a non accettare l’invito a prendere parte ad uno show dove si spettacolarizzano le attività sessuali di preti e suore.

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