Pace fiscale, la prima scadenza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-12

Le prime comunicazioni delle Entrate sono arrivate la scorsa settimana. Linguaggio formale ma chiaro

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Domani, martedì 13 novembre, per la pace fiscale c’è la prima scadenza da “dentro o fuori”, cui seguirà quella di venerdì 23 novembre. Sono le date entro le quali è chiamato alla cassa chi, entro il 24 ottobre scorso, rispettivamente ha sottoscritto ma non perfezionato un’adesione all’accertamento oppure si è visto notificare un avviso di accertamento o un avviso di rettifica non ancora impugnato e impugnabile. Il Sole 24 Ore oggi però avverte che tra gli emendamenti presentati in Commissione Finanze spunta l’ipotesi di un allungamento dei termini. I contribuenti hanno comunque ricevuto le prime comunicazioni delle Entrate che informano sulla possibilità di definire gli atti versando l’imposta senza sanzioni e interessi

pace fiscale sanatorie 1

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La Lega propone di consentire i pagamenti fino al 20 dicembre: di fatto, una riammissione per chi dovesse saltare le due scadenze ravvicinate. Il Movimento 5 Stelle, invece, punta ad estendere la pace fiscale agli atti notificati anche dopo il 24 ottobre, fino alla conversione del decreto. A fronte di questa apertura, però, per scongiurare la “fuga dalle rate” paventata dalla Corte dei conti, il M5s chiede anche di far sì che la definizione agevolata vada a buon fine, in caso di pagamento dilazionato, solo se si salda almeno metà delle rate.

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